Bis (La seconda candelina)
Il primo post di Ottobre è, tradizionalmente, un post in cui Five Obstructions getta alle ortiche tutti i suoi propositi di avant-garde e si tuffa nostalgicamente nel passato. Sconquassato da sensazioni e sentimenti, lo zio Lars perde la bussola della sua lucidità e rimembra ciò che è stato, per celebrare quanto di buono (pensa di aver) fatto. Il sito compie ufficialmente i suoi due anni il 4 Ottobre, domani, e anche quest’anno ripeto la pantomima del “non mi sarei mai aspettato di riuscire a riempirlo davvero per così tanto tempo continuato” (falsissimo: due scemenze si trova sempre come scriverle).
Due anni quindi. Una specie di sequel si chiude, FiveObstruction 2(.0? Cercherò di realizzarlo per l’anno nuovo, ma mi sa che se segue il paradigma del waveware*, tanto caro a me e a Damiano, lo inaugureremo alla terza candelina del sito). Due è il numero del momento. Un bis insomma. La colonna sonora ideale per questo post è dunque inevitabilmente Bis di Elio e le storie tese, probabilmente una delle loro canzoni più tristi e parodia della ligabuità (?) che c’è in giro nell’aria.
Un bis del post dell’anno scorso, in cui ripercorriamo l’ultimo anno di FiveObstructions mettendo in luce quali sono stati, secondo il mio modesto parere, i migliori momenti e contributi del sito. E quelli che sono stati più apprezzati. Torna in scena il FO5Oscar, con conseguente aggiornamento dell’elenco dei link nella colonnina a destra.
“Dai, facciamo ‘sto cazzo di bis. Chiama Mangoni c’è da fare il bis.”
Davoirichiestoripetutamentebis
Il re assoluto dei post di quest’anno, per il pubblico, è sicuramente quello datato 30 Ottobre: un esperimento sul pregiudizio e la satira che fu un successone sia come esperimento in sè (quante cose imparai!) che come riconoscimento (Luttazzi stesso mise il mio commento che linkava quel post nel suo blog). Il backstage del post: all’epoca seguivo molto la palestra di Luttazzi e alcune battute le condividevo su Facebook. Mi scocciava però includere tra parentesi il nome dell’autore o il link alla Palestra stessa. Ma mi scocciava ancora di più attribuirmi battute che non erano mie. Quindi, dopo un paio di settimane, elaborai l’idea di questo esperimento scientifico: nato non dalla premeditazione, ma dalla pigrizia. (Tipico di me)
(Peraltro considerai a lungo l’idea di scrivere un post durante l’affaire Luttazzi delle battute copiate dagli Stati Uniti, ma sarebbe stato solo ridondanza in quanto tutto era già stato scritto a tal proposito)
Miglior post del blog per la critica (cioè io)
(Che rimanga tra noi, ma il post che più mi piaceva dell’anno scorso era quello sopra presentato di Luttazzi, però non è che posso concordare con il pubblico [che figura ci farei?] dunque devo inventarmi qualcosa).
Dunque, il post che più mi piacque dell’anno passato è quello in cui parlai del movie network criticism. Dietro tale esoterico nome sta una tecnica di analisi cinematografica utilizzando la network science. Più che i contenuti del post in sé, è la sua importanza nella logica del sito a farmelo premiare. Perché il collegamento tra una visione a rete e Five Obstruction è forte e importante. E prima o poi diverrà esplicito per tutti (potrebbe essere alla fine del 2010 o con il già ventilato Five Obstructions 2.0).
Controversia dell’anno
Post dedicato all’opinione che più ha scatenato commenti e insulti espliciti al suo autore (io. Ovviamente non contano quelli che sono solo stati pensati, perché altrimenti ne sarei sommerso). Il premio va, senza pensarci nemmeno un attimo, alla recensione che pubblicai su Giornalettismo di Avatar.
Miglior playlist
Difficile per me premiare una playlist, giacché di musica non ne capisco niente. Ma, come dovreste avere intuito, delle playlist di Damiano non importano i pezzi, ma l’idea che sta dietro alla variazione. Quella, e lo stile di scrittura da maniaco invasato di Damiano (che, ultimamente, si è un po’ calmato: sarà Milano). Dunque per premiare una playlist, premio la più pazza che mi è capitato di leggere. E scelgo Non fate viaggi con sigarette che fanno ridere. Qual è infatti la caratteristica principale di Damiano? Il sesso! E quando non parla di sesso? La djroga!
Miglior variazione
Quest’anno non c’è un chiaro dominatore come la famigerata regina dell’anno scorso (Il Male non può vincere perché ha un pessimo reparto di gestione delle risorse umane, talmente bella da dover essere citata in ogni compleanno di Five Obstructions, una variazione che sta a Five Obstructions come Jacqueline sta ai Franz Ferdinand). Ma la variazione che meglio incarna la mia filosofia cinematografica è di certo La lesa maestà non esiste.
“E ora siamo di fronte ad un bivio, o andare affanculo o suonarvi dei bis.”
Uhm penso di sapere la risposta.
Saluti,
Michele
* Per “waveware” si intende lo “sviluppo a ondate”. Non credo che il termine esista davvero in informatica (a quanto ne so è solo il nome di una compagnia). Lo sviluppo a ondate prevede fasi intensissime di programmazione in cui si fa una quantità massiva di lavoro seguite da massive quantità di nulla. Usando la terminologia di Barabasi si potrebbe anche chiamare burstware. Però la doppia w e la ridondanza a-e che riempie la bocca sono molto più fiche.