Trailer Fight #13: Internet White knight
L’Internet White Knight è una figura mitologica del web che è nata con le comunità online e prospera attorno ai branchi delle attention whores. L’internet white knight è quel figuro che prende le più spassionate difese delle ragazze esibizioniste in forum e social network. Attaccate per il fatto di voler essere al centro dell’attenzione con ammiccamenti, foto discinte, spam e perfino cose peggiori, il white knight ne prende le difese anche nei casi più indifendibili, con più o meno evidenti doppi fini (bibliografia minima). O, per metterla giù semplice:
La Trailer fight di oggi non è espressamente dedicata a questa figura mitologica del web, ma a trailer di film che ne contengono una specie di versione combattiva. Togliamo “Internet” e teniamo “White knight” ovvero colui che lotta per la salvezza, ma soprattutto la conquista, della pulzella di turno. Un assunto piuttosto banale, ormai non siamo più nei tempi de le donne, i cavalier, l’arme, gli amori. Eppur queste cose accadono ancora nelle nostre adorate produzioni cinematografiche. E’ ancora tutto fermo e immobile o qualcosa si sta muovendo? Ecco gli ostacoli che ci accompagnano per la strada:
- Trailer
- Film con protagonisti adolescenti al liceo
- Film con scene di combattimenti estremi
- Film incentrati sul rapporto di amore tra un ragazzo e una ragazza
- Film in cui il protagonista deve combattere per la sua bella
Uao. Cinque ostacoli. Sebbene la ridondanza sia palese, questa volta ci siamo andati pesanti. I due film che si sfidano, in tutti i sensi possibili, sono entrambi figli della volontà di soddisfare una ben precisa fetta di pubblico. All’angolo rosso abbiamo Twilight: Eclipse, e non c’è bisogno di specificare a quale fetta di mercato io mi stia riferendo. Tra l’altro faccio notare che questo è una specie di ritorno alle origini, perchè il primo episodio della saga di Twilight fu protagonista (perdente) della prima trailer fight. Lacrimuccia. A contendergli la cintura di campione all’angolo blu c’è il nuovo film interpretato dall’icona indie Michael Cera: Scott Pilgrim vs the World, e dalla scelta del protagonista anche in questo caso il target è ben più che chiaro. E ora che le presentazioni sono state fatte, ecco il suono della campanella e l’inizio del massacro:
Scott Pilgrim
Twilight Eclipse
Io DEVO cominciare a parlare di Scott Pilgrim vs the World perchè proprio non riesco a trattenermi. Perchè non è solo il fatto che questo film riesce ad essere qualcosa di abbastanza originale nel genere delle diatribe adolscenziali da cotte. E questo è già un bel punto a suo favore, mica era facile. Ma perchè il caro Edgar Wright, autore di due mai troppo esaltate perle come Shaun of the dead e, in misura minore, Hot fuzz, è uno che sa fare fottutamente bene il suo lavoro. Di più: è uno di noi. E’ una persona che ha vissuto cibandosi costantemente di quella cultura pop sotterranea fatta di film horror, azione, fumetti e videogiochi. E la composizione stilistica a torneo, quella visuale con la grafica pixellosa urlano questa passione per il sotterraneo. Trama ed espressione da coin-up, one liner pungenti e ammiccanti (“What are you doing?” “Getting a life”, come la tagline del film: “An epic of epic epicness”) e un utilizzo maturo e significativo della computer grafica da sbandierare sotto gli occhi di chi ancora ha pregiudizi nei confronti delle nuove forme di espressione preferendo acriticamente una reazionaria nostalgia per il passato. Il male non è la computer grafica, ma l’utilizzarla male. Anche i pupazzi di gomma facevano schifo se a utilizzarli era qualcuno non in grado di farlo. Gli unici dubbi che si possono sollevare rispetto a un’operazione del genere sono quelli dovuti all’esperienza: troppi trailer fantastici si sono rivelati lungometraggi in cui tutto il meglio che avevano da dire era nel promo di due minuti. E a favore di questa ipotesi c’è l’assenza di Simon Pegg alla sceneggiatura, che con Wright ha per ora dato vita a uno duo superiore alla somma dei due talenti presi singolarmente. Ma per questo si giudicherà il film finale: come trailer Scott Pilgrim rasenta la perfezione.
Non aspettatevi un paragrafo così ricco di spunti ed esaltazioni anche per Twilight: Eclipse. Non è questione di pregiudizio o altro (pregiudizio che è comunque la base fondante delle trailer fight, sia ben chiaro). Ma perchè al terzo episodio di una serie e all’ennesimo trailer che prospetta la solita minestra riscaldata non ci si può aspettare più niente di nuovo. Siamo sempre di fronte alla solita solfa alla Harmony vampiresca in cui la bella di turno è tormentata da superuomini che lottano per le di lei grazie. La solita epica da soprammobile femminile per cui la massima aspirazione della donna è essere oggetto di conquista da parte di due superuomini dai superpoteri. Mi chiedo se alla fine il vincitore poi la accompagni a fare shopping e le porti montagne di scarpe e vestiti con la sua superforza. Insomma, alla fine avrei potuto fare tranquillamente il copia-incolla dal commento scritto per la primissima trailer fight. Non l’ho fatto per una semplice ragione: in questo caso c’è un assai fioco spiraglio di luce. Alla regia infatti c’è David Slade. Non un genio, sia ben chiaro, ma 30 giorni di buio aveva il suo perchè. Per non parlare del ben più sorprendente (e, in qualche modo, assolutamente antitetico alla filosofia di Twilight) Hard candy. Non credo che uno come Slade abbia la forza, chessò, di un Cuaron che fu in grado di dare una svolta assolutamente inaspettata, e di grande qualità, a una serie che viaggiava su due binari ben profondi e quasi inattaccabili. Quindi probabilmente Eclipse non sarà quello che Il prigioniero di Azkaban fu per Harry Potter, ma almeno ci si può sperare.
Scott Pilgrim oltre a battere il resto del mondo si fa beffe anche di licantropi e vampiri, almeno in questa trailer fight.
Saluti,
Michele
Voglio assolutamente vederlooo *_* (Scott Pilgrim vs the World)
uscirà in Italia?
IMF Managing Director Christine Lagarde said the global economy was “a subtle “Time” and pointed out that “the tension in the international trade has brought significant downside risks to the global economy.”