The Kinematograph(s) [Online]
Vi ricordate di Tomek Baginski? Ne parlai un anno fa “recensendo” uno dei suoi corti più apprezzati in giro per la rete: Fallen Art. Il talentuoso animatore polacco torna alla ribalta sulle pagine di Five Obstructions a causa della mia scoperta del trailer del suo terzo cortometraggio animato. Scoperta che, a giudicare dal logo del festival di Venezia sul sito ufficiale, si rivela essere come sempre tragicamente in ritardo.
Prima di qualsiasi altra considerazione, guardiamoci il trailer:
La prima impressione che se ne ha è una certa mancanza dell’estro un po’ anarchico che invece caratterizzava Fallen art. Di opere riguardanti inventori del cinema o presunti tali è piena la storia della settima arte. Da docufiction più o meno riuscite (I fratelli Skladanowsky) a horroracci senza grosse pretese (Imago mortis). Dal trailer di questo Kinematograph non sembra venire nulla di granchè nuovo, a parte il trattare il tema in maniera delicata e, forse, matura (cosa che ultimamente pare essere stranamente rara e innovativa). Resta però una resa visiva al solito incredibilmente ben curata e personale, a livello della Pixar. Al comparire in scena dell’incendio, per una frazione di secondo, ho avuto un riflesso pavloviano d’altri tempi.
Per farmi perdonare il vergognoso ritardo e la vergognosissima pigrizia, vi aggiungo un po’ di chicche per gli amanti dell’animazione in computer grafica. Andiamo ad esplorare un po’ il mondo dell’animazione polacca. Suona eccitante, non è vero?
Il primo regazzino su cui ho posato gli occhi è Grzegorz Jonkajtys. Ragazzino mica tanto, visto che questo accademico di belle arti di Varsavia è del 1972. Jonkajtys ha partecipato, in qualità di animatore dipendente di un’azienducola sconosciuta come la Industrial Light&Magic, a un buon numero di produzioni cinematografiche. Che vanno, in qualità, dagli abissi infernali de La leggenda degli uomini straordinari a monumenti del trash come Snakes on a plane, dalle visioni magnifiche di Guillermo Del Toro (Il labirinto del fauno) ad eccellenti lavori rovinati da scelte produttive scellerate (The mist). Se Jonkajtys mi interessa è però soprattutto per il fatto che si diletta anche a prendere in mano in prima persona le redini di un intero lavoro. E quindi vi presento il trailer dell’ormai imminente 36 Stairs:
Sembra intrigante. Un po’ Brazil, un po’ eXistenZ, vedremo cosa ne uscirà fuori alla fine. Di Jonkajtyssi si può recuperare in giro per la rete, per farsi un’idea, anche Legacy and Ark, che non sto qui ad includere per non appesantire troppo il post. Visto Legacy si può capire come il ragazzo polacco sia un maestro visivo, ma anche come a livello di scrittura, forse, dovrebbe cercare di sforzarsi un po’ di più. Legacy ha le sue idee, anche intriganti, ma sviluppo e scioglimento non sono quello che si dice essere un buon lavoro di sceneggiatura. Vedremo quindi quanto le due fonti di ispirazione di 36 Stairs sapranno essere amalgamate e sviluppate o se rimarranno citazioni sterili.
Da ultimo parlo di Rafał Wojtunik, già coinvolto da Baginski per il design di Fallen Art. Wojtunik è stato responsabile tra le altre cose degli effetti visivi dell’Antichrist del nostro amatissimo Von Trier. Più precisamente si è occupato del design delle ambientazioni, in particolare la foresta, e del concept visivo delle creature. Qualche illustrazione per capirne la pasta:
That’s all. Sono perfettamente cosciente del fatto che un post di immagini e video nell’era della condivisione social di Facebook sia una cosa un po’ inutile. Forse in origine avrei voluto cogliere l’occasione per parlare dell’evoluzione qualitativa del video streaming online. Youtube ha di recente potenziato l’opzione “HD” presente da qualche tempo nel suo player, per portarla alla risoluzione di 720p. Ed è una gioia per gli occhi vedere per credere: selezionate 720p e godete. Inoltre mi sarebbe piaciuto molto sperimentare il player nuovo, ma dovrò aspettare che quei culattoni a Mozilla si decidino a dare un supporto vero all’HTML5. E: no, Chrome non è un’alternativa.
Avrei voluto, dicevo. Ma non l’ho fatto. C’est la vie.
Saluti,
Michele
PS: Il filo conduttere che lega gli autori qui presentati, oltre al fatto che sono tutti polacchi, è la Platige Image.
Oh beh..
io che d’inglese sono zero, sono un pò attratta anche dal primo trailer..
il secondo ha dello schizzofrenico però *_*
Adesso che mi ci hai fatto pensare, è vero si…erano proprio affascinanti quelle ambientazioni di Antitchrist.
Mi erano rimaste molto impresse ma poi non ho pensato a documentarmi in maniera appofondita.
Ma adesso lo farò, graziue a questo post lo farò