Il Piccolo Chimico della Satira
Negli ultimi giorni mi sono dilettato con un piccolo innocuo esperimento. I mattoncini di questo esperimento sono due: la palestra del blog di Luttazzi e Facebook.
Della palestra di Luttazzi ho già parlato qualche settimana fa, in occasione del post “celebrativo” di Baarìa. Riassumendo si tratta di un’iniziativa attraverso cui Luttazzi pone delle regole per addestrare i muscoli satirici degli italiani pubblicando poi le migliori battute che gli arrivano. Che c’entra questo esperimento e la satira in generale con Five Obstructions? C’entra in quanto sapete bene che amo parlare non solo (a sproposito) del cinema, ma (sempre a sproposito) di tutte le arti espressive in generale, che ne abbia o meno le competenze. E La palestra di Luttazzi è un ottimo posto dove stare e farsi quattro risate.
Non essendo in grado di farne parte in maniera attiva (ho provato a buttare giù due o tre battute, ma facevano schifo) ho deciso comunque di volermela ridere sotto i baffi alle spalle dei miei ignari topolini da laboratorio. Ho deciso quindi di pubblicare su Facebook le battute migliori che leggevo nella palestra, omettendo volutamente autore e provenienza. Battute accuratamente scelte in proporzioni uguali tra quelle politiche contro destra e sinistra, e neutre (politicamente parlando). Una par condicio autoimposta. Qual era lo scopo? Semplicemente buttare il sasso e vedere la reazione nello stagno. Anche perchè in questo stagno le acque le conoscevo bene, dato che essendo il mio vicinato su Facebook bene o male sapevo benissimo usi e costumi della stragrande maggioranza delle persone. Oltre all’inevitabilmente influente orientamento politico.
L’idea basilare è vedere come reagisce la gente di fronte a qualcosa di scombussolante come la satira senza avere il paraocchio del pregiudizio di conoscerne la provenienza. E’ innegabile infatti che Luttazzi o lo si ama o lo si odia. Personalmente lo amo, perchè in lui trovo una cultura e una consapevolezza filosofica del suo ruolo che ha dell’ammirevole. Per fare satira questo apparato culturale non mi pare necessario. Non so quanto ce l’abbia un Guzzanti o chi altri. Però in Luttazzi è un pizzico di pepe (spesso al culo ) che rende il tutto più saporito. Più vicino anche allo stimolo intellettuale.
(Nella foto: l’immagine dopo l’applicazione del pepe)
Non starò qui a riportare delle dettagliate ed esatte statistiche di tutte le reazioni che queste battute hanno provocato. Già lo devo fare per il lavoro vero, figuriamoci quanta voglia ne ho per il mio “lavoro” da critico. Però è curioso notare quei due o tre casi che ti colpiscono.
Come le battute “neutre” o anche solo un po’ più politicamente maliziose che fanno ridere anche quei due o tre che so essere di una destra dura e pura. Come dire che anche loro non lo sanno, ma la satira li fa ridere, insospettabilmente. Ed è solo una certa sovrastruttura maliziosa che gli impedisce di divertirsi davvero a smontare e capovolgere tutto per il solo gusto di farlo. Che gli impedisce di ridere se prima non controllano la provenienza della battuta come se fosse la data di scadenza. “Luttazzi? Butta via”.
Oppure la feroce autocritica che la sequenza di battute sul PD ha scatenato in un gruppo che so essere di una tentennante sinistra. Come dire che c’è in giro un sacco di gente che comunque riesce ad andare oltre la risata e a portare almeno un contributo di riflessione dietro l’umorismo. Altri invece non l’hanno nemmeno fatto (mi sono persino preso del berlusconiano, figuriamoci! ). E comunque i miei amici del tentennismo erano i soli a ridere in egual porzioni tra battute destre, mancine e neture. Altro segno che esiste davvero quella categoria di persone, come i frequentatori della palestra, che sanno vivere senza la sovrastruttura oppressiva. Che non viene dal partito, o da qualcuno, ma solo da una non-cultura dell’isolamento figlia della certezza di essere nella migliore delle situazioni possibile. Che sta da entrambe le parti: ascoltando spesso le persone si sentono mancini esprimere opinioni disinformate e dialetticalmente acrobatiche solo per un partito preso kontro (chissà che cosa).
Curioso come in pochissimi abbiano notato che prima di queste battute non avevo pubblicato nulla nello stato di facebook (o meglio: nulla di anche solo somigliante). E strano anche che gli unici che si sono insospettiti hanno pensato a spinoza.it. Sito divertente e ben fatto, ma le cui battute troppo spesso assomigliano proprio a quelle volutamente scartate dalla pubblicazione nella palestra. Nessuno ha pensato a Luttazzi. Segno che l’ostracismo bulgaro ha davvero funzionato alla grande, relegando questo esempio di dirompente satira all’oblìo anche per un bel mucchio di persone che, in fondo in fondo, quando vengono messe a contatto col suo stile si divertono. Spero vivamente che i tempi cambino.
Al prossimo esperimento, lettori!
Saluti,
Michele
PS: Tragicomica scoperta mentre gironzolavo nel web qua e là durante la stesura del post. Andate su wikipedia alla voce “Satira”: http://it.wikipedia.org/wiki/Satira. Si legge
“Questa voce o sezione di letteratura è ritenuta non neutrale.
A chi dovrei chiedere della satira? A un muratore?
Splendido + complimenti = GRAZIE!
Saluti dalla Scozia
Un genio degno del maestro! Grande veramente bella’idea… penso che te la copierò… ho un sacco di amici pieni di pregiudizi. Buon proseguimento!
Ottima idea, e risultati decisamente interessanti. Solo una piccola precisazione: è vero che il format della Palestra e quello di Spinoza si assomigliano molto (Spinoza non riporta gli autori direttamente, ma li trovi in fondo al post). Tuttavia, se risali ai primi post di entrambi, ti accorgerai che Spinoza è nato prima della Palestra. Anzi, tenderei a dire che, almeno sul panorama italiano, è il primo sito ad aver tentato un esperimento del genere.
Questo non per togliere al sempre grandissimo Luttazzi, che continuo a stimare e seguire, ma per specificare che, se gli utenti “scartati” da Luttazzi cercano di rifugiarsi da Spinoza, indubbiamente avviene anche il contrario. È già capitato un paio di volte di vedere battute pubblicate in contemporanea da entrambe le parti.
E ti dirò, si nota una differenza in termini di qualità. La Palestra, passando sotto la selezione di Mr L che di esperienza ne ha in quantità, mostra un livello medio, decisamente alto, mentre Spinoza ha i suoi alti e bassi. E gli alti sono spesso inarrivabili.
Credo che questo sia dovuto al tipo di frequentazione. Ho una mezza idea di chi c’è dietro a Spinoza, conoscendo alcuni degli utenti della prima ora. Agli inizi erano quasi tutti informatici, tant’è che al semplice blog si è poi aggiunto un forum, e gli account facebook e twitter. Roba tecnologicamente avanzata, almeno in Italia. Luttazzi, invece, editto bulgaro a parte, resta pur sempre un personaggio pubblico, conosciuto e amato. È chiaro che i frequentatori del suo sito sono più facilmente persone “normali”.
Ora, che tu ci creda o no, gli informatici (e gli amministratori di sistema in particolare) sono degli animali interessanti; spesso la satira ce l’hanno nel sangue, non chiedermi perché
@bardo:
Lungi da me fare qustioni di merito su chi ha inventato cosa, giacchè sono ignorante cronico e spinoza.it l’ho scoperto da pochissimo. Semplicemente riportavo quello su cui entrambi concordiamo: che il livello medio delle battute della palestra mi pare più alto, quale che sia la ragione. Piacevolissimo anche spinoza.it, altrimenti non lo avrei citato e linkato
Sul discorso degli informatici ci credo, fidati. Ormai praticamente lo sono anche io
@Leonardo:
Non credo ci sia genialità dietro un esperimento del genere. Anche perchè, mea culpa, non ho riportato nel post originale una fonte di ispirazione indiretta, ovvero gli esperimenti sociologici di Milgram (studi sull’autorità, sul condizionamento sociale, eccetera). Se vi capita il temo date una sfogliata a qualche suo esperimento, sono una gioia di originalità.
@Michele:
Scusami se ho dato l’impressione di voler passare il messaggio “tizio ha copiato da caio”, non era mia intenzione. Di fatto non solo sono favorevole, ma incoraggio la copia delle buone idee: penso che non si debbano premiare i primi perché sono primi, quanto piuttosto i migliori perché sono… i migliori Da qui il discorso sulla qualità. E in Palestra, con tutta la buona volontà, non trovi capolavori di un certo calibro. Riporto qualche esempio così, giusto perché mi va
Berlusconi-Putin, accordo sui tram: uno la distrae e l’altro le tocca il culo.
Gesù appare all’Ikea. Disorientati i teologi: questo dimostrerebbe che ha una moglie.
Facebook, migliaia gli iscritti al gruppo “Uccidiamo Berlusconi”. Immediatamente creato un altro gruppo per contrastare l’iniziativa: “No, uccidiamolo noi”.
Sto preparando un’analisi articolata sulla bocciatura del lodo Alfano. Posso anticiparvi solo che contiene le parole “meu amigo Charlie Brown”.
(E giuro, ne ho cercate di molto molto belle che non fossero contro Berlusconi, ma non c’è niente da fare, sulla sinistra italiana non riesco neanche a riderci )
caro bardo….magari faranno ridere di piu te! da lettrice della palestra di luttazzi sto sviluppando una certa vena critica, e dietro ogni battuta mi viene automatico “pesare” la consistenza della stessa…a me sinceramente non fanno ridere quelle che hai proposto tu (in particolare quella del tram) perchè sono stupidine!!! dietro la copia della”forma” della battuta, non si sente sostanza…e non scatta il meccanismo della risata perchè sa piu di cazzata da bar…alla portata di tutti…fa ridere chi mostra di saperne di piu, che svelandoti una cosa ammicca…questo attrae!!! questo cattura!!! e quindi provoca una reazione (spesso, la risata) ciao laura
Enzo Biagi e8 stato, oltre che un giornalista baanle e privo di pensiero, noioso come nessuno, anche un grande manipolatore e falsario. Cos’era “IL FATTO ” ? Una serie di spezzoni di intervista manipolati e rimontati ad arte: il programma andava in onda registrato, cosec lui poteva adattare le domande a seconda delle risposte !!! Poteva tagliare e ricucire alla bisogna per avvalorare una tesi precostituita. E questo e8 giornalismo ? Questa e8 PRAVDA al cubo, cari ammiratori di Biagi.In quano ai suoi colleghi che oggi sfoggiano un bel borsello di coccodrillo, il signor Biagi era cosec stimato che De Bortoli prima, Mieli poi ( e Folli in mezzo), si guardarono bene dall’affidargli la “Stanza ” di Montanelli quando quest’ ultimo morec. Preferibile anche un andreottiano targato ENI come Sergio Romano alle banalite0 propalate a getto continuo da questo giornalista da due soldi, finta vittima di regime che lui per primo onorf2, a partire dal gran corruttore, l’Avvocato, per finire con i peana all’indirizzo del signor IRI che oggi sgoverna l’Italia. Vittima a tal punto che fu liquidato dalla RAI con un paio di miliardi.Mediocre e furbastro, questo era Enzo Biagi.
Bella.Il tema dei ricordi falsuli, come dici te, ha sempre intrigato tanto pure me. I ricordi che crescono con noi cambiano o si innestano.Di nuovo, ci riflettevo poco tempo fa, alla conclusione di una lunga storia con una ragazza, una storia d’ammmore direbbero alcuni. Riflettevo sul fatto che in una coppia, in una storia d’amore, nella fine di una storia d’amore, evitando di coinvolgere gli esterni, ci sono due punti di vista. Ci sono due storie quindi, fatte di ricordi diversi,di emozioni diverse di sapori e colori diversi. Due storie parallele, entrambe vere e inconfutabili.Da questo penso derivino la maggior parte delle incomprensioni e degli strascichi.M’e’ venuto di scrivere sta cosa non so se si capisce o se c’entra =)Ma basta romanticherie, andare culo tutti quanti =)baci,Marco
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Troppi hanno presso tprpoo alla lettera e travisat il “sottotilo” della trasmissione Decameron. “Politica, sesso, religione e morte” non sono altro che i quattro temi principali di cui si occupa di solito la satira. Tutto qua. Quel sottotitolo e8 lec a sottolineare la natura satirica del programma, dove la satira e8 intesa nella sua forma pif9 pura, quella di solito praticata da Luttazzi, anche se quest’ultimo, stranamente, non tocca mai in maniera diretta la morte.
Ciao Bardo,
mi fa piacere vedere che c’è qualcun altro che la pensi come me…
Da quando ho scoperto la palestra di Luttazzi ho iniziato anche io un esperimento uguale al tuo su facebook, ed i risultati (inutile dirlo) sono stati gli stessi.
Spero che serva, anche solo un minimo, a togliere prosciutti dagli occhi di qualcuno.
Ciao e grazie mille!!
Fabio
Saluti a tutti.
Continuo a sentirmi più vicino alle posizioni di Laura, senza condividerne un certo “estremismo” ( ): alcune di quelle mi fanno ghignare di brutto (specie quella su Gesù).
Comunque sia mi piace tantissimo che Fabio e Bardo seguano l’idea di questo piccolo esperimento: dimostriamo ancora una volta che nel nostro piccolo sappiamo cambiare qualche cosa.
Ad esempio è con mio sommo stupore che noto che nell’incriminata pagina di Wikipedia che ho linkato nel PS la bizzarra scritta è sparita. Merito mio? Merito vostro? Non saprei, magari è una coincidenza, ma stasera dormo un po’ più felice sul mondo che mi circonda.
Saluti,
Michele
Anche io tento da qualche anno un esperimento simil tecnologico, non volto a confermare chissà quale tesi, ma semplicemente a scherzare un “livello medio” di fruitori.
Il mio bersaglio preferito sono i sedicenti animalisti/perbenisti/buonisti. E’ un bersaglio facile, te lo concedo, però i risultati per quanto in parte aspettati, sono stati molto interessanti.
Ovviamente non lo pubblicizzo perchè sono al contrario di voi e di Luttazzi, molto modesto.
Caro Burz,
allora credo che questo post http://www.fiveobstructions.com/blog/?p=548 ti possa divertire abbastanza
Ciao!