Infoestetica
Se seguite un qualsiasi corso di laurea orientato all’informatica o all’economia di sicuro vi sarà capitato di incappare in una delle considerazioni riguardanti i problemi che l’avvento dell’informazione elettronica ha portato: la straripante abbondanza. Si è passati nel giro di pochi anni a poter e dover maneggiare una quantità spaventosa di dati, quantità che cresce esponenzialmente ogni giorno di più. E a fronte di questo aumento spropositato nella produzione (soprattutto da quando anche il Web ha deciso di raccogliere i contenuti di tutti quelli che passano, tra cui noi di FiveObstructions ) non corrisponde un aumento adeguato negli analisti. Abbiamo quindi una montagna di dati abbandonati a se stessi in attesa che qualcuno inforchi degli spessi occhiali in questa asettica ed elettronica biblioteca di Alessandria.
Che cosa può mai riguardare FiveObstructions in questa considerazione? A parte il suo ovvio ruolo di aumentare il caos sul web, beninteso. Lo riguarda sotto due aspetti, che guardacaso sono anche le due parti della soluzione ideata per fronteggiare il problema.
La prima soluzione è la creazione di tecniche di analisi molto più potenti, chiamate data mining, sulle quali si dà il caso che io stia facendo il dottorato. E questo dovrebbe già bastare a zittirvi, in muta ammirazione della mia superiorità fisica e morale. Ma non è di questo che voglio parlarvi oggi.
La seconda soluzione è l’estetica. L’unico modo per cui un essere umano possa acquisire una determinata quantità di informazioni che va oltre la sua immaginazione è quella di presentarla in una forma di sintesi adeguata, un colpo d’occhio immediato che ponga in una forma espressiva (sia immagine, filmato, suono o una combinazione qualsiasi) un significato vario e sfaccettato. E con un’estetica del genere FiveObstructions ci va a nozze. Perchè fa parte della stessa concezione che pone le basi alla recensione di Primer di qualche settimana fa: qualsiasi azione dell’uomo è una forma espressiva e come tale può essere modulata con un linguaggio artistico. E quando ciò viene fatto se ne può sempre fare critica, illuminata o meno da un’effettiva conoscenza nel campo.
Questo lunghissimo preambolo vuole introdurre un importante blog chiamato Infosthetics. In tale ameno luogo si possono trovare esempi più o meno riusciti, ma quasi sempre affascinanti, dell’artistica sintesi tra contenuto di un mero e sterile dato e l’arte nell’esprimerlo. Riporto qui solo alcuni piccoli esempi.
Entriamo subito nel vivo con un filmato che punta il dito contro il cuore di questo post e di quello che preme a FiveObstructions in generale. La natura dell’informazione, del messaggio, dell’arte. Che cos’è l’informazione? Questo filmato prova a spiegarlo e a far capire quanto è importante la comunicazione e come la forma può manipolarla. “We spend our lives in giving a form to the information”.
Uno dei grandissimi classici di questo blog è la serie di filmati “Did you know?”. In sostanza si tratta di accattivanti animazioni minimali che puntano a fornire alcune piccole informazioni sorprendenti riguardo l’aumento esponenziale che il mondo ha vissuto negli ultimi anni. Sebbene i contenuti tendano ogni tanto a scadere nel già sentito, questi filmati hanno dato il via a un vero e proprio nuovo stile espressivo visuale e i loro cloni e plagi su youtube non si contano. E’ qui che sono nate le animazioni che forse qualcuno ha visto nel documentario An inconvenient truth riguardante le conferenze sul clima di Al Gore.
Si tratta di un visualizzatore delle connessioni tra informazioni e conoscenza basato sugli articoli di Wikipedia nelle sezioni Inglese e Tedesco. Se date un’occhiata alla scarna visualizzazione della pagina riguardante The five obstructions probabilmente non trovereste nulla di sorprendente (anche perchè manca inspiegabilmente un link a questo meraviglioso sito). La mappa di social network è già più interessante, ma non è che una goccia nel mare.
Di altri esempi ce ne sono a bizzeffe. Cito in chiusura alcuni grandi classici del passato come il filmato riguardante le statistiche sui siti porno, il tavolino che estrapola le informazioni riguardanti il profilo di un utente su un qualsiasi sito di social network e un’arguta rappresentazione riguardante gli effetti del riscaldamento terreste sull’innalzamento degli oceani.
Ma mi preme concludere questo post con una nota umoristica che cerca di rilassare i toni di tutta questa “disperazione informativa”. Una piccola presa in giro alle classiche grafiche da disastro telegiornalistico. Enjoy!
Saluti,
Michele
sei un poeta…poi l’arrampicata sugli specchi per legare il tutto a FO5 è da applausi. Ti stimo, quando sei elegantemente cialtrone così ti stimo.