Lady Oscar, Bashir e Garrone
Per tutti gli appassionati cinefili il 22 Febbraio è stata una sera come tante altre. Almeno io sono uscito a fare due passi e ho cercato disperatamente un paninaro aperto. Per chi invece è attirato dai lustrini e dal mondo della moda c’erano una buona dozzina di siti che trasmettevano in streaming la notte di Lady Oscar: una farsa in cui una giuria di parrucconi buonisti, che non si sa bene nè chi siano nè che qualifica abbiano, decidono qual è stato il più bel film girato in lingua inglese e uscito nei tre mesi precedenti negli Stati Uniti. Non ha QUASI MAI vinto un film uscito a Marzo, sarà strano?
E’ andata che ha trionfato, in maniera abbastanza prevedibile, lo Slumdog Millionaire di Danny Boyle. L’”abbastanza prevedibile” non è invenzione mia visto che lo indovinai a un gioco su qualche forum in giro per l’etere. Quello che non indovinai fu che tutte le statuette importanti andassero a lui in controtendenza a quello che di solito fa l’Academy quando non c’è un dominatore acclamato a furor di popolo. Ovvero distribuire tutti i premi importanti uno a testa a tutti i candidati (vedasi l’anno dell’oscar alla regia per Scorsese). Un metro di giudizio che già da solo illumina a giorno quanto le statuette siano distribuite con un’attenta meditazione su pregi e difetti.
Voglio però andare a parare da un’altra parte. E cioè nel fare il primo annuncio di variazione di questo sito. Perchè mi piace vedere come dedicare un post generico alla Academy come il paragrafo di cui sopra è troppo poco e banale. Sono considerazioni lette e rilette più o meno dappertutto (o quantomeno dappertutto nei posti seri ). E’ molto più interessante indagare il meccanismo perverso dell’Academy mediante le scelte che di volta in volta fa. E quale modo migliore c’è se non fare una variazione in cui i film recensiti sono quelli nominati per quest’anno? Se avrete pazienza per qualche settimana lo scoprirete.
Intanto sull’onda della fresca visione di Valzer con Bashir posso anticipare le mie considerazioni in pesante ritardo sulla nomination di questa pellicola contro l’estremissione di Gomorra. Le cose mi sono rese facili dal fatto che il film israeliano NON ha vinto, quindi si annullano in partenza facili ribattute a questo mio articolo basate su un eventuale rosicamento (anche per questo ho atteso la cerimonia).
Dunque: perchè Bashir è stato candidato e Garrone no? Perchè il film di Folman è più facile e, soprattutto, non ha effetti collaterali. Perchè è facilissimo rimanere a bocca aperta per l’enorme e bellissimo lavoro tecnico che sta dietro alla realizzazione delle memorie dal Libano del film, ma è difficilissimo apprezzare la qualità tecnica (superiore) messa in campo dall’adattamento del libro di Saviano. Solo perchè le magistrali riprese di Gomorra si avvicinano al reale, lo sfiorano, lo intersecano e lo invadono (vedi i fatti di cronaca che hanno coinvolto alcuni dei suoi interpreti) si ha la sensazione che Gomorra sia vero. E dato che è un’opera di finzione questo fatto è sbalorditivo e Garrone merita solo di essere applaudito per questo. Purtroppo invece questa sua bravura lo ha condannato a non essere capito e l’incredibile lavoro fatto maschera se stesso: il sentore comune è che Gomorra sia un documentario, ed è talmente comune che perfino i suoi stessi produttori non riescono a capire ciò che hanno prodotto. Bashir invece ha una rappresentazione espressionistica totale, la ripresa di ricordi e sensazioni più che di fatti reali (e questo è un assoluto bene, che lo rende un bellissimo film). E’ più facile quindi apprezzarlo, ma è un apprezzare superficiale.
Il film israeliano è anche privo di effetti collaterali perchè si macchia del terzomondismo da operetta tipico dei cagnolini da Academy (Iñarritu?). Ovvero tutto il racconto è fatto con un enorme dito auto-puntato verso le proprie colpe, un’accusa assolutista e totale al sistema a cui si appartiene che non convince nessuno. Nè chi appartiene al sistema e la pensa come Folman, perchè si ritiene abbastanza capace di comprendere che chi ha messo in piedi il sistema ha comunque le proprie ragioni e le sue vittime hanno le loro colpe. Nè chi non la pensa come lui, perchè si rifiuta di capire queste accuse e tratta Folman come un traditore o un cretino. Nè le vittime di tale sistema al quale tante belle parole non servono a nulla. E’ inutile mettersi il cilicio e fustigarsi lamentandosi di quanto siamo cattivi come fa Valzer con Bashir: bisogna riconoscere colpe e ragioni di ognuno senza negare ciò che è successo per costruire ciò che sarà (vedasi la filosofia post-apartheid). Gomorra infatti denuncia qualcosa che solo apparentemente è localizzato nel tempo e nello spazio. In realtà lancia segnali preoccupanti a livello globale e insozza di una pesante tonalità di grigio anche ciò che si ritiene essere di un bianco intoccabile. E per questo è pericoloso e fa storgere il naso a una giuria i cui indici accusatori possono dirigersi solo verso bersagli ben inquadrabili e definiti, in quanto hanno ormai appurato che indicare in maniera fine a se stessa fa ancora tendenza e non ha nessun altro effetto collaterale.
Saluti,
Michele