Variazioni

La lesa maestà non esiste

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1 - Palle in canna
2 - Uccellacci e uccellini
3 - Scary movie
4 - Frequently Asked Questions About Time Travel

Per questa variazione veniamo a considerare un tema caro, anzi carissimo, alla dirigenza di Five Obstructions (cioè me). Ovvero quello che si può sintetizzare con il titolo della variazione scelta, un vero e proprio slogan che da sempre vado ripetendo fiero: “La lesa maestà non esiste”. Sono fermamente convinto infatti che in ambito artistico e, per quanto mi riguarda da vicino, cinematografico, questa sia una delle poche indiscutibili verità. Se c’è una cosa bella del cinema è il suo eterno mutare, la sua capacità di trattare temi universali e umani in maniere sempre nuove e stilisticamente intriganti. La maggior parte degli spettatori si scandalizzano di fronte a sequel e remake e lo fanno acriticamente a priori. Io invece sono sempre incuriosito da tutto e me lo gusto con soddisfazione. Sia che vengano fuori porcherie ed operazioni che obbediscono solo al dio Euro (perchè le posso stroncare) sia che il risultato sia una rilettura genuina. L’arte è da sempre un’infinita e innovativa variazione (eheh) su un tema: l’uomo. Dunque non c’è nulla di intoccabile, tutto si può rifare e si può rifare meglio. E, nel caso di questa variazione, lo si può anche sbeffeggiare e prendere in giro, perchè no?



1 - Palle in canna

Il cinema a stelle e strisce è fatto da uomini veri. O dalla proiezione di quello che per l’americano medio dovrebbe essere un uomo vero. Negli anni 80 e all’inizio dei 90 questo stereotipo era molto ben impersonato da Mel Gibson. Arma letale ha fatto il giro del mondo e rappresenta perfettamente queste tendenze piuttosto banalotte. L’essere straordinario che vive per la legge anche se è capace di andare oltre ogni limite per qualcosa di più grande: la Giustizia, che ti porta, qualche volta, anche ad infrangerla, questa vituperata legge,
E’ abbastanza ovvio che questo bersaglio era troppo grande per non essere colpito. In particolare Palle in canna riesce a smascherare in maniera magistrale quali sono le più comuni trappole di esagerazioni d’azione del genere. Basterebbe anche la prima bella scena del sigaro spento con la suola delle scarpe e la sparatoria al supermercato.

Questo film è così: pieno di trovate assolutamente superficiali e idiote. Talmente idiote che un po’ vi vergognerete a ridere così sguaiatamente. Ma il bello è che non ci si può proprio trattenere. Da segnalare anche la presenza intramontabile di un motherfucking Samuel L. Jackson, nella versione ostentata di quello che poi sarà il grandissimo personaggio di Zeus nell’altra grande parodia dell’azione statunitense: Die Hard 3.

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Voto (3/5):


2 - Uccellacci e uccellini

I fan più superficiali di Totò dovrebbero stare alla larga da questo film. Chi si aspetta l’ennesima riproposizione delle solite scenette con Peppino non potrà che storcere il naso di fronte a questa pellicola. Eppure Pasolini è in grado di regalarci, ancora una volta, una delle più commuoventi e geniali interpretazioni del principe della risata italiana. Che poco hanno a che fare con lo scimmiottamento di se stesso che Totò faceva abitualmente di fronte alla macchina da presa.

I

l centro della vicenda è San Francesco e le sue prediche in giro per l’Italia. Una metafora di chi predica al vuoto, con tanta semplicità e poca gente che lo rimane ad ascoltare. Pasolini è abilissimo, molto più che nel Vangelo secondo Matteo, a mettere in risalto la carica eversiva e rivoluzionaria del messaggio cristiano. Se applicato fino in fondo esso diventa bandiera di libertà, del socialismo idealista, del contrario di quanto si vede applicato ogni giorno.
A tal proposito è ancor più squisitamente satirico il già ben comico personaggio del corvo. La parodia irriverente dell’intellettuale di sinistra radical chic, che già di per sé fa ridere per ogni parola che pronuncia. Ma nel presentare la disarmante maschera di ciò che rappresenta assurge a personaggio centrale e immancabile nel quadro della satira italiana, splendido e modernissimo ritratto del triste teatrino intellettual/politico che siamo costretti a vivere e a vedere ancora oggi.

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Voto (5/5):


3 - Scary movie

L’interminabile sequenza di “Movie” film sembra non riuscire ad arrestarsi di fronte a niente. E se questo per la parodia e per la satira in genere dovrebbe essere un bene, per questa saga di film vale l’esatto contrario. Perchè i muri oltre i quali va si chiamano decenza, buon gusto e buon senso. Ultimamente i vari Hot movie e Disaster movie rasentano il vero e proprio ridicolo e lo spettatore è ormai arrivato a ridere di loro e non con loro.
D’altronde non è ben chiaro cosa aspettarsi da una serie di film che comincia, con questo Scary movie, dalla parodia di una parodia. Scary movie infatti nasce come rilettura satirica e instupidente (neologismi… bah quando passerà questa moda?) di Scream. Il problema è che non si è capito che già Scream era una parodia e una sottolineatura delle stupidaggini di cui era infarcito il teen horror statunitense. Scary movie è dunque la stupidaggine elevata al quadrato.

Intendiamoci: qualcosa mi ha fatto ghignare di brutto, almeno in questo primo capitolo. Il finto trailer di Amistad 2 per esempio era una vera e propria chicca. Ma tutto il resto è francamente evitabile (e ha avuto ben tre seguiti!). A questo punto, se si vuol ridere dell’horror per ragazzetti brufolosi (quello delle uccisioni fuori schermo e delle magliette attillate per guadagnarsi il visto censura dei quattordicenni) allora tanto vale andare dritti alla fonte dell’originale Scream di Wes Craven.

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Voto (2/5):


4 - Frequently Asked Questions About Time Travel

I viaggi nel tempo con conseguenti paradossi sono veramente una delizia per le sinapsi. Posti di fronte a trame scritte da certosini (o presunti tali) lo spettatore si arma di tanta attenzione e prova a cogliere nel sacco chi ci vuole far rimanere affascinati. A tale sforzo, però, spesso non corrispondono prove di qualità sufficienti. Ecco perchè sempre più di frequente si ha la forte tentazione di mandare a quel paese registi e sceneggiatori. Con questa piccola perla di humor britannico è possibile rifarsi da tante frustrazioni in salsa science fiction.
Non cercate un filo logico a ciò che questi ragazzotti inglesi vi propineranno. Se all’inizio il film gioca nel presentare una storia evidentemente stupida, ma con basi concrete, ben presto si capisce che tale filo logico non esiste. Ed è comunque un piacere seguire le esilaranti avventure del terzetto protagonista (la scena di Total eclipse of the heart in bagno è veramente da ricordare negli annali, over and over).
Purtroppo questo FAQ About Time Travel ha un problema. Infatti avrebbe tanto voglia di rifarsi alla tradizione satirica britannica, a quel tal Shaun of the dead di cui da anni ormai si tessono le lodi in ogni dove. Ma se chiamare Shaun una parodia è un crimine, lo stesso non si può dire, con tutta la buona volontà e il divertimento, anche per questa pellicola. Non c’è alcuna possibilità di andare oltre il canone della parodia, ma alla fine non è nulla di cui disperarsi. Il divertimento c’è, ed è grandioso, come ad esempio nella Guida galattica per autostoppisti o in Doghouse.

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Voto (3/5):




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