Exit Words (For a Dream)
Molti registi sono soggiogati nel loro lavoro dal rapporto che hanno con i sogni: come i film che vorrebbero girare essi sono comunicazione per immagini al suo stato più estremo, un messaggio, anche se ogni tanto privo di logica, comunque affascinante. In questo campo di immagini e sensazioni le parole e i suoni trovano un posto tutto particolare. I sogni infatti sono silenziosi, ma è facile creare un’atmosfera da sogno con musica e voci adatte (provate ad ascoltare “Dove ho messo la golf?” degli Offlaga Disco Pax e sarà tutto più chiaro). Se poi si aggiunge il tentativo di far capire qualcosa attravero i ragionamenti non lineari propri del sogno si ha un quadro completo di come un regista intende riuscire a creare un mondo parallelo e concreto, e sono questi i tentativi che voglio inseguire.