Best of 90s (VOL 1 – Buzzurro edition)
Quando Michele mi propone certe playlist improvvisamente la gioia mi sprizza da tutti i pori. Quando mi propone addirittura certe playlist in versione bisettimanale con cofanetto cromato e poster omaggio, la gioia sprizza talmente forte che inondo il pavimento di gaudio e tripudio. Si parla di anni 90 ragazzi, della decade di cui parlerò malinconico ai miei figli, ascoltando su Radio Nostalgia qualche pezzo di Corona, degli Oasis o degli U2. Anzi degli U2 dirò “Ehhhh ai miei tempi si che erano bravi questi qua, figliuolo mio…ai giorni d’oggi invece sono così commerciali!” perchè probabilmente nel 2034 ancora ce li avremo tra i piedi. Ma vabbe, lasciamo perdere e torniamo a noi. Michele ci propone una doppia variazione su questa discussa decade: la prima dedicata ai grandi successi commerciali e la seconda ai grandi successi di critica. Io lo seguo e vi propongo in questa prima puntata i grandi successi tamarri e buzzurri degli anni 90 e nella prossima vi delizierò coi grandi successi culturali targati 90s con la CUL maiuscola. Ma siccome in realtà io so sempre una paginetta più del libro e indietro non rimango, doppio e raddoppio e vi propongo una quadrupla playlist incrociata all’energia solare che…è invincibile. Eh, si perchè siccome sono i MIEI anni, gli anni della MIA più infantile adolescenza, gli anni dei MIEI primi baci, gli anni dei MIEI primi qualsiasi cosa, ma al tempo stesso sono anche i VOSTRI anni, gli anni della VOSTRA più infantile adolescenza, gli anni dei VOSTRI primi baci ecc. ecc., vi propongo per ciascuna puntata una playlist per voi e una per me. Una playlist dedicata ai grandi successi che tutti abbiamo condiviso ed una dedicata ai grandi successi che magari sono stati grandi solo per me. Insomma 4 playlist al prezzo di 2 che avrebbe dovuto essere solo 1. Se notate ho anche cercato di mantenere un certo parallelismo tra le due: se non proprio con canzoni dello stesso artista, almeno con canzoni per certi versi che fanno parte dello stesso genere, contesto, mood. Insomma aldilà della matematica non dite che non son buono! E allora si parte: preparatevi alla buzzurraggine più ignorante che gli anni del Berlusconi-1 ci ha regalato (e tra l’altro anche lui probabilmente nel 2034 ce lo avremo tra i piedi!).
Buzzurro Nineties of YOUR lives
- Hanno ucciso l’uomo ragno – 883: un successo pazzesco, mai visto, incredibile. Due tossicomani tamarri che cantano pop in italiano e parlano agli adolescenti. Parlano di cazzate, solo di cazzate. Ma le cazzate di tutti noi. Questo pezzo, di cui ricordo anche l’angosciosa versione spagnola Han matado el hombre araña, è stato un tormentone di dimensioni infinite. Il tutto con un Repetto in forma smagliante e pantaloni improbabile che ballava come un pazzo. Grandi!
- Baby baby – Corona: quando si parla di anni 90 si parla di dance. E quando si parla di dance negli anni 90 si parla di Eurodance. E quando si parla di dance, anni 90 e di Eurodance si parla di…Corona! Questa cantante dallo stile black ha spopolato per tutta la prima metà degli anni 90 nelle discoteche di tutta Europa. Il sound house di pianoforte e charleston di queste canzoni è passato alla storia come marchio di fabbrica indeledibile di un intero decennio, di uno stile di vita, di un modo di vestire e ballare. Intramontabile.
- Tranqi Funky – Articolo 31: non sono mai stato un fan degli Articolo 31 ma c’è da dire che hanno rappresentato in modo esemplare tantissimi dei miti, degli stereotipi e dei tic di fine millennio. Hanno inoltre il merito di aver portato il rap al grande pubblico in Italia. E, in ogni caso, alcune rime sono davvero stupende!
- Think about the way – Ice MC: BON DIGHI DIGHI DIGHI BON DIGHI BON!!!!! VACANZE DI NATALEEEEE!!!! AHHHHHHHHH!!!!
- Children – Robert Miles (possibilmente Dream Version): l’esempio più puro di quell’italian touch che ha portato i produttori e i dj nostrani in vetta alle classifiche dance di tutto il mondo. Una canzone visuale, ipnotica, da ascoltare ad occhi chiusi. Non fatevi ingannare dalle atmosfere dance perchè la sostanza di questo pezzo è tanta, davvero tanta. La delicatezza della melodia e la perfezione dell’arrangiameto tra qualche decennio probabilmente ne faranno musica classica, quindi non fate gli schizzinosi snob e godetevi questa perla!
- Rhythm is a dancer – Snap: PO PO POPO POPO POPO PO PO VACANZE DI NATALEEEEE!!!! AHHHHHHHHH!!!!
- Haddaway – What Is Love: l’unica canzone di cui ci si ricorda a memoria ogni riff. Incredibile come il giro di basso e tutte le frasi di synth si siano piantate nella nostra testa. Provate ad ascoltarla e a contare i “pa pa paa” e i “du du duuu” che riconoscete e ricordate. Tutti. Insomma: subliminale.
- Come la mia moto – Jovanotti: prima di dedicarsi alla fame nel mondo e all’amore profondo, Jovanotti si vestiva come un pirla, si faceva accompagnare a fare pipì da Cecchetto e produceva dischi fantastici. Ma devo davvero parlarvi di questa canzone? No, davvero spiegatemi: avete bisogno che io vi introduca un pezzo del genere?? Dai, solo perchè vi voglio bene vi regolo un accenno: la puzza di benzina mi fa girar la testa…
Buzzurrus Nineties of MY life
- Il grande incubo – 883: gli 883 hanno parlato ad una generazione. Alzi la mano chi, ascoltando una canzone di Max, non ci si è mai riconosciuto. Tra rimorsi e rimpianti, sale giochi, regole dell’amico e deca in pizzeria, sono riusciti a farsi spazio nel cuore di ciascuno di noi. Grandissimi. Tra le tante canzoni che sono rimaste per sempre dentro di me, cito questa. Non so perchè ma ogni volte che sento la frase “ma la stanza accanto è aperta e vedo che tutti i miei giocattoli i miei sogni e i miei perchè sono in una stanza del Dream Motel” mi commuovo quasi fino alle lacrime. Grazie Max, grazie di esistere!
- Let a boy cry – Gala: non è giusto fare di tutta l’erba un fascio e considerare tutte le canzoncine dance anni 90 prive di significato e contenuto. Gala ha sempre fatto musica dance di qualità. Che belli i suoi pezzi, pensate anche a Come into my life. Ma tornando alla splendida Let a boy cry, parliamo del testo: le liriche di questa canzone, a cui sono profondamente legato a partire dall’estate del 98, sono davvero, davvero belle. Se siete curiosi andatevele a cercare e vi stupiranno Su tutte, una sola frase “And they silver…I choose gold!”
- La fidanzata – Articolo 31: questa canzone mi è sempre piaciuta. Forse perchè la ascoltavo nel 98, grandissimo anno, forse perchè ha un video bellissimo, forse perchè il campione è geniale. Mi piace e siccome questa playlist è mia, io ce la metto. Tiè.
- All that she wants – Ace of base: la canzone dance di classe. Da ballare in punta di piedi. Ogni volta che sento il riff di sassofono mi viene da piangere. Fantastico
- Born Slippy – Underworld: dalla colonna sonora di Trainspotting, con cui ha un legame indissolubile nell’immaginario collettivo, il pezzo più famoso della discografia degli Underworld. Ricordo tutti in cerchio al Duplè nell’intro e l’esplosione quando parte quella cassa ignorante, che più ignorante non si può: BAM BAM BAM BAM. Brividi!
- Firestarter – Prodigy: se ho provato a fare musica elettronica nella mia vita è per cercare di capire come diavolo hanno fatto mettere a quella cassa pesantissima sul ritornello senza far saltare per aria i potenziometri del mixer. Mah, se lo faceo io mi andava in distorsione anche la sedia. Vabbe, misteri dell’arte dell’arrangiamento. La canzone in ogni caso è una perla che, ancora oggi, suona da paura. Imperdibile.
- Supercafone – Piotta: questa canzone a mio parere non fu compresa del tutto al momento dell’uscita nel 99. Piotta si inventa un tormentone estivo di una classe infinita con citazioni continue agli anni 70 e rime deliranti. Ricordiamo un Mastrandrea d’annata che esordisce nel pezzo con un “I tre capisalidi: a’ femina, er denaro…e a mortazza”. Da citare in questa playlist per i ricordi di un’estate da 15 enne in preda a una crisi ormonale. Insomma la riascolto oggi e mi viene da dire “Ahio! Non so più er ghepardo d’una vorta. Ehhhh sarà sto buco nell’azoto”
- Spacchiamoci le orecchie – Jovanotti: direttamente dall’album di Come la mia moto, quest’altra perla indiscussa che mi ha sempre fatto ridere tantissimo. SPACCHIAMOCI LE ORECCHIE! VOGLIO POMPARE DI PIU’!!! Memorabile il ponte in cui Jovanotti abbassa la voce perchè “arriva la polizia”. Geniale