A new start
Per una volta rubo il titolo di una playlist ad una canzone in essa compresa, canzone che trovate in pole position più sotto. Michele è un fan del concetto di inizio, di esordio, di rinascita ed io, volente o nolente, lo seguo fedele. Ma a dir la verità questo è un concetto che è proprio dell’uomo occidentale in genere. La palingenesi è figlia del teatro greco, la nascita dalla proprie ceneri è stata resa famosa dal mito della Fenice. Ed ognuno di noi, chi più spesso chi meno, si trova di fronte ad alcune mattine in cui, svegliandosi, deve ricominciare tutto daccapo. La sensazione è di malinconico entusiasmo: il passato, piacevole o doloroso, è spazzato via e davanti a noi si pone una strada tutta da percorrere ed una storia tutta da scrivere. Rimane in fondo al cuore un eco lontana della nostra vita precedente ma tutto ciò che avevamo costruito, o distrutto, è sparito per sempre. Nessuno di noi può scegliere quando o come rinascere, ma addii, partenze, separazioni e cambiamenti ci mettono improvvisamente di fronte alla necessità di un…a new start.
- A new start – Giardini di Mirò: per un certo periodo della mia vita sono stato un fan assolutamente sfegatato di questi fantastici ragazzotti emiliani. Poi loro si sono un po’ persi e forse anch’io mi sono un po’ perso. Ciononostante, l’album “Rise and fall of academic drifting” da cui è tratta questa emozionante opening song, rimane a mio parere una pietra miliare del post rock. E soprattutto: dà il titolo alla nostra playlist!
- Maybe tomorrow – Stereophonics: una frase della canzone dice più o meno così “Voglio la brezza e la libertà della mente, voglio nuotare nell’oceano, voglio prendere il mio tempo per me…è
tutto gratis”. Oddio gratis verrebbe bene anche tradotto “libero” ma mi piace il senso di gratuità dei nuovi inizi, mi ricorda il famoso discorso a Stanford di Steve Jobs: mi avevano licenziato dall’azienda che io stesso avevo fondato. Ero libero di ricominciare senza pensare ai soldi né a niente. Ero libero di fare assolutamente quello che volevo! - Orfeo – Carmen Consoli: la brava Carmen riprende il mito di Orfeo ed Euridice e, impersonando i panni della sfortunata amante, canta le emozioni del viaggio di rinascita, ad occhi chiusi, dagli inferi alla vita. “E’ il momento di svegliarmi, è tempo di rinascere, sento addosso le tue mani ed è un caldo richiamo per me, ho bisogno di svegliarmi…ritorno alla vita”. Una bellissima metafora dei tanti imporvvisi risvegli a cui siamo spesso sottoposti da un destino incomprensibile e incontrollabile. E si cade così nella domanda più famosa di Novecento: perchè i quadri si staccano dalla parete? Perchè scelgono proprio un momento tra i tanti a disposizione? Boh!
- New year’s day – U2: è tutto tranquillo nell’alba del primo giorno dell’anno. Dopo la grande festa e le grandi promesse per l’anno che viene, è il tempo di ricominciare a vivere. E’ il tempo di rinascere e di ritrovare o perdere ciò che ci siamo lasciati indietro. And I? I will begin again!
- La quiete dopo un addio – Franco Battiato: questa bellissima canzone, trattta da Ferro Battuto del 2002, è una poesia, né più né meno, sul tema dell’addio e delle continue rinascite, scandite per l’eternità dal ciclo delle stagioni, a cui gli esseri viventi sono sottoposti. “Verrà un nuovo temporale, sarà di nuovo estate (…) Verrà un nuovo temporale e finirà l’estate
La quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli
umori
Come il dolce malessere dopo un addio”.
- Qualcosa brucia ancora – Mario Venuti: Mario Venuti è stato lasciato. Questo capita almeno una volta ogni tre canzoni. Stavolta però l’atmosfera è azzeccata: è solo nella grande casa vuota. Nell’aria c’è ancora l’odore di lei. La canzone è da ricordare per un passaggio nelle liriche che non ha eguali nella storia della musica leggera “Intesa sessuale perfetta con te ora che non ci sei: io con l’immaginazione vado a mano libera, vado a mano libera, vado a mano libera”.
- Cose semplici e banali – Afterhours: ma arriviamo al pezzo forte della playlist, una delle canzone che il vostro adorato Damiano porta indelebile nel cuore. La canzone chiude il disco “Non è per sempre” ed è un ritratto impressionista di una mattina d’estate. Una mattina in cui qualcuno si sveglia ed è solo, di nuovo solo. Cosa cercare nella confusione di un ritorno improvviso ad una vita nuova? Cose semplici e banali, per riconciliarmi con gli anni sprecati…e dentro ci sei tu. Grazie a tutti per davvero, siamo alla fine e ho perso l’inizio: ma ho un senso in più.
- Maracaibo – Lu Colombo: scritta in collaborazine con David Riondino, poliedrico poeta toscano, la canzone ha un testo inaspettatamente forte. La ballerina sudamericana in realtà traffica d’armi con Cuba, la sua storia d’amore con Miguel è inframezzata dalle avventure con Pedro. Viene scoperta, Miguel spara, lei è ferita ma scappa. Una nuova vita si apre per lei dopo un naufragio tra gli squali durante la fuga: 23 mulatte, un bordello e…rum e cocaina! ZAN ZAN!