Exit Music (for a Film)

Voglio tornare sui banchi

Ascolta questa incredibile playlist:



Felice e contento come alle superiori io non sono stato mai. Che meraviglia! Che atmosfera! Che gioia! Mai come ai tempi della scuola (non solo della scuola superiore beninteso) siamo liberi e felici come cervi che escono di foresta di vita (grazie mister, torni pure a trovarmi quando vuole). I ricordi della scuola poi, quelli che ci tornano alla mente non appena la vitaccia adulta ci sputa in faccia, sono tra i più malinconici che ci siano. Le gite, i cessi, i flirt, l’intervallo, le fughe, i motorini, le versioni di greco, l’ora di ginnastica. Tutto questo nella memoria appare come una mitica ed ormai irripetibile età dell’oro. Guardate già ora soltanto parlandone ho un groppo in gola che la metà basta. E questo groppo i nostri amati musicisti lo conoscono bene. Infatti le canzoni dedicate alle belle esperienze passate sui banchi tra interrogazioni e tirate di treccie sono numerose e sempre toccanti. E proprio verso questo genere di testimonianze malinconiche si orienta la playlist di questa settimana. Benvenuti alla “VOGLIO TORNARE SUI BANCHI” playlist!

  • Compagno di scuola – Antonello Venditti: una della più toccanti interpretazioni di Antonellone, lo sguardo di un uomo che si guarda indietro e rivede i tempi della scuola. Ogni parola l’abbiamo detta o vissuta tutti. Otto e mezza tutti in piedi, il presidente, la croce, il professore. E Dante era un uomo libero un fallito o un servo di partito? Boh! Nelle orecchie di noi ex-impuberi sfigati però suonano come una coltellata le parole sulla figa della classe…perchè chi è che non si è mai innamorato di quella del primo banco, la più carina la più cretina? Cretino tu!
  • Rock and roll high school – The Ramones: questa si che è una scuola ragazzi! La scuola del Rock’n'roll di cui ci parla la più famosa finta famiglia del punk-rock, è proprio una scuola coi controfiocchi. In realtà questo pezzo di malinconico non ha niente, ma mi ricordo quando, ascoltandola, avevo voglia che anche la mia scuola fosse così: così californiana, così niuorchese, così rock. Quindi è una malinconia derivata dal ricordare una malinconia. Myse en malinconia! Michele sarà contentissimo.
  • Gli anni – 883: parlando di malinconia dell’adolescenza non possiamo non citare il gruppo più malinconico del panorama musicale interplanetario, il gruppo che ha fatto del ricordo “dei bei tempi andati dell’adolescenza” l’argomento principe di una sterminata discografia. La storia la conoscete tutti: Max è solo dentro un bar, entra una coppia che conosce (ehhhh c’avrà la sua età) e sono sposati. Lui no, lui è rimasto al palo. Perchè nella sua testa ancora ci sono le lunghe estati della scuola, coi Roy Rodgers, col Real Madrid e col motorino (sempre in due!). Gli anni…eh si…quelli sono stati proprio GLI anni!!! Tranquillo…sian qui noi.
  • Unemployed in summertime – Emiliana Torrini:  le lunghe estati fancazziste sono la cosa più bella che ci viene regalata nella vita. Tre mesi di nulla più assoluto in cui guastarsi, poltrire, cazzeggiare e abbandonarsi completamente allo status di parassiti sociali di cui ci si può fregiare durante gli anni scolastici. Ed è proprio così che si sente Emiliana: non ha una lira ma dei soldi non se ne farebbe comunque nulla. Don’t need money cause we are young. Sante parole Emiliana, sante parole.
  • I migliori anni della nostra vita – Renato Zero: di questa canzone, tra le più tristi mai partorite da mente umana, conservo un divertente ricordo in quanto un paio di mie compagne di classe, durante l’ultima assemblea di classe, proposero di cantarla alla festa di fine anno della 5a liceo. Fortunamente vennero fermate da noi savi compagni,  evitando una tragedia di lacrime. Renatissimo in una delle sue più ispirate composizioni. Brrrrrr altro che groppo in gola.
  • School’s out – Ladytron: per ravvivare questa poppissima e molto cantautoriale playlist vi propongo una bella divagazione elettronica, dritta dritta da quei birbanti dei Ladytron. Il pezzo è molto sexy e, seppur a suo modo, malinconico. La scuola è andata ed il mondo là fuori è grande, freddo e fa una gran paura. E’ la vita di tutti noi signori, che ci piaccia o no.
  • Vespa Special – Lunapop: no, non sono completamente uscito di melone. E’ solo che il sano spirito adolescenziale di questo pezzo non ritenevo potesse rimanere fuori da questa playlist. A parte che io di Cremonini ho una certa stima perchè, alla fine, scrive bene, c’è da dire che questa canzone nella sua semplice stupidità è molto azzeccata. Quando l’ascolto me lo immagino proprio il Zésare a 16 anni che gira per Bologna con la vespetta prima di infilarsi in qualche festa. E la scuola non va, ma ha una Vespa e non una donna e con la Vespa domenica è già e una Vespa lo porterà fuori città. Più che un testo un’equazione perfetta!
  • Tapparella – Elio e le storie tese: lo so che vorreste dimenticare. Lo so che alle superiori vi eravate ripresi e, forse forse, eravate riusciti a costruirvi una vita sociale. Ma i ricordi delle vostre disgrazie da Scuola Media non li potrete cancellare mai. La festa delle medie è in realtà il retaggio di un passato da combattere che, col dolore e la vergogna, in fondo vi ha reso quelli che siete. E quindi non abbiate vergogna ad ammettere che sul vostro bicchiere il nome non c’era, che al posto dei Fonzie vi hanno rifilato avanzi (amico di Faso) e che nelle squadre per il gioco della bottiglia voi proprio non vi avevano preso in considerazione nemmeno per stare in panchina. Insomma qualsiasi cosa siate diventati oggi, belli, ricchi, simpatici e famosi, non potete dimenticare di aver gridato almeno una volta a squarciagola: “FORZA PANINO!”.

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