Ciclo
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Un insopportabilmente ripetitivo Michele ci propone per l'ennesima volta il tema del ciclo,
dei piani temporali e della ricorsione crono-anale. Che noia infinia! Anche perchè
trovare ogni volta qualche
invenzione per rendere la playlist minimanente sensata è come cercare di rendere
accattivante una trasmissione di Marzullo. Comunque sia, aspettando tempi migliori, vi
propongo un'analisi musicale del tema dal punto di vista di Seconda Chance, di opportunità che ritorna.
I nostri amici musici rocchettari spesso ne fanno di cazzate e solo un temOpo ciclico potrebbe salvargli
il prezioso culetto!
- "It's no good" – Depeche Mode: Pa pa ra pa pappa parappa. Che gran riff questo synth
nell'introduzione! Che meraviglia elettro-pop: "I have all the time in the world, to make you mine", questo
è il mantra che recita un disperato e decadente (più che mai) Dave Gahan. Insomma la nostra
storia è scritta nelle stelle e non c'è niente che potrà impedire che tu, prima o poi, mi caschi tra le
braccia. Figata. - "Se tornerai" – 883: riassumo: Max Pezzali c'aveva un amico e lui con il suo amico
(l'amico di Max Pezzali)
facevano i guappi in giro per il paese, ma poi Max Pezzali trova la figa (wow, chi l'avrebbe mai detto?)
e comincia a trascurare l'amico e così l'amico di Max Pezzali si droga e muore. Mamma mia!
L'augurio è quello di poter vivere tutto di nuovo, ricominciando daccapo e facendo finire le cose in modo
diverso. Uno dei pezzi più commoventi degli 883, grande Max! - "Time is on my side" – Rolling Stones: il tema trattato è più o meno lo stesso di It's no good
dei Depeche, ma in questa bella cover di non-mi-ricordo-più-chi aggiunge un certo tono esoterico al tutto.
Uniamo a ciò l'alone di mistero e magia che circonda da sempre i Rolling Stones ed il gioco è fatto! - "La descrizione di un attimo" – Tiromancino: e se lei torna dopo 5 anni e ti chiede
di partire subito, senza spiegazioni, senza pensare? Non puoi fare altro di chiederle di ripassare tra altri 5
anni! - "Ci sono molti modi" – Afterhours: uno dei pezzi più struggenti di tutta la discografia della
Banda Agnelli, ci parla del lento e triste abbandono di un amore. E voi vi chiederete: e cosa c'entra con sta
playlist? Ma è ovvio "non sai che l'amore è una patologia? Saprò come estirparla via. Torneremo a
scorrere". Ed è proprio questa la rappresentazione perfetta del ciclico, lento fluire del tempo
e dei nostri destini su binari sempre diversi e sempre uguali. Eh si, torneremo a scorrere. - "Friday I'm in love" – The Cure: i giorni della settimana sono un buon esempio di
rappresentazione ciclica del tempo. Perchè un 10 marzo 2007 è diverso da un 10 marzo 2009 ma un lunedì mattina
è sempre uno strazio uguale a tutti gli altri lunedì mattina. Insomma la settimana è ciclica e Robert
Smith lo sa. A lui piace il Venerdì perchè va in amore. E buon per lui! - "Technology" – Daft Punk: questa filastrocca elettronica dei francesissimi Daft Punk ci
mostra in tutto il suo splendore la ciclicità del mondo digitale in cui niente lascia il segno, tutto cambia,
ma tutto è sempre uguale. Write it, cut it, paste it, save it, load it, check it, quick rewrite it! - "Io mi rompo i coglioni" – Bugo: la canzone finale quest'oggi riassume
perfettamente il senso
ultimo della playlist, l'universo come continuo ripetersi di fasi ataviche ed immutabili, la ciclicità un tempo
ricorsivo che si avvolge su una matassa sempre diversa ma sempre uguale. Insomma: "che due coglioni!". E ci
sentiamo vicini a Bugo e ci uniamo alla sua filosofia con un appello: "Michele se ci rifili un'altra variazione su ste cagate
temporali veniamo lì e ti rubiamo le biglie, le caramelle, e il catalogo Postalmarket!".
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