La scienza della scienza
Altro giro altra corsa.
Nel frenetico vortice di questa giostra che alcuni chiamano vita e noi chiamiamo FiveObstructions, oggi si parla di SCIENZA! La scienza ci offre spesso appiglio di fronte ai nostri dubbi e alle nostra paure. Perchè il cielo è blu? Chi siamo? Da dove veniamo? La Nutella fa venire i brufoli? Perchè non posso infilare le dita nella presa della corrente? Perchè il mio cane scambia la gamba del divano per una potenziale fidanzata?
Purtroppo più il progresso scientifico avanza, più l’uomo si accorge di ciò che, anche se la Gelmini domani impazzisse e triplicasse i fondi per la ricerca, non potrà forse mai scoprire. Al che il nostro sopraccitato e sovraeccitato uomo si impaurisce. Ma cos’è che va così aldilà della nostra comprensione? Vediamo cosa ne pensano i nostri amici cantanti, poeti dell’ignoto del XXI secolo.
- “Quello che non c’è” – Afterhours: come spiegare quello che non c’è? Com’è possibile porsi razionalmente di fronte al bisogno che abbiamo di credere in quello che in realtà non esiste, in ciò che solo speriamo irrazionalmente? Curo le foglie, saranno forti se riesco ad ignorare che gli alberi son morti. Per sopravvivere ci è spesso necessario aggrapparci a quel qualcosa che va aldilà della nostra comprensione. Insomma…a quello che non c’è.
- “Halleluja” – Jeff Buckley (Leonard Cohen): l’amore ci voleva. Orsù! come fare a parlare di cose irragionevoli ed inspiegabili senza citare il più folle degli impulsi/stimoli/sentimenti umani. L’ammooooor che muove il sole e le altre stelle. Ma tra le tante canzoni dedicate alla nobile arte (no, non il pugilato…no nemmeno il sesso, maniaci! L’amore!) scelgo questa perchè traccia un parallelo interessante tra spiritualità e sofferenza amorosa: I heard there was a secret chord that David played and he pleased the Lord. Musica, religione, amore.
- “Perfezione” – Subsonica: neurotrasmettitori, sinapsi elettrochimiche, catene sequenziali di acidi nucleici…mi parlano di te. Ma tutto questo, senza la nostra interpretazione misteriosa, senza quel qualcosa che nessuna scienza è in grado di spiegare, è sufficiente per spiegare la perfezione che risiede in ognuno di noi? L’angoscia quotidiana, le gabbie invisibili, le nostre distruzioni e le misere ambizioni? Boh!
- “The test” – The Chemical Brothers: per risolvere il dilemma riguardo conoscibile/inconoscibile e sgombrare la mente da ogni pensiero riguardo ai mondi insondabili che la scienza non può spiegare, i bravi fratelli chimici insieme al verve Richard Ashcroft si fanno un bel trip. Did I pass the acid test?
- “Gli angeli” – Madreblu: e se davvero ci fosse una dimensione a noi sconosciuta? Una dimensione in cui stanno gli angeli, che ascoltano tutti i nostri pensieri, anche i più violenti, anche quelli che non usciranno mai. Insomma: la verità.
- “La cura” – Franco Battiato: il buon Franco ci ha sempre abituato a divagazioni mistico-scientifiche. Con La cura si inchina invece al potere soprannaturale di un amore platonico e totalizzante. Rivolto alla conoscenza in se stessa. All’inspiegabile legame che unisce due corpi, due menti o due anime. E poi si perde nei campi del Tennessee. Chiaro no?
- “Human after all” – Daft Punk: canzone che dà il titolo all’omonimo, discutibile album del duo francese. I più cattivelli tra i critici hanno voluto vedere nel titolo proprio un’ammissione di colpa: che ci volete fare dopotutto siamo umani, un album possiamo cannarlo anche noi! Ci piace però vedere nelle parole dei Daft Punk un monito. Human after all è un disco sulla scienza, sulla tecnica, sul progresso. Sul mondo della tecnologia e dei robot. Ma dopottutto, non siamo forse solo e soltanto dei semplici esseri umani?
- “Nubi di ieri sul nostro domani odierno” – Elio e le storie tese: ditemi perchè se la mucca fa “mu”, il merlo non fa me? Ditemi perchè c’è un dirigibile marrone senza elica e timone dentro me? Insomma pesare le caccole è inutile, così come fare puzzette nella vasca fandosi felici. Anche l’abitudine è solo un piccolo strategemma per sentirsi più sicuri, un po’ come la cieca speranza nella scienza e nel progresso…il tutto sperando che si chiava. Dopo non si chiava. E non mi lavo più. Amen.