Stop emotion baby!
Amici ma soprattutto amiche di Faivobstracscionz, questa settimana un altro pesante fardello viene scaraventato sulle mie deboli spalli: canzoni da associare a film in stop motion spalmati su 80 anni di storia del cinema. Mamma mia, mamma mia. Come ne uscirà il povero Damiano? Cosa saprà inventarsi il nostro Dj cinematografico preferito in una stanca, umida, fredda e piovosa domenica di novembre? Immagino che la suspance vi bruci dentro come una bicchierata di Petrus, ma non vi preoccupate, andiamo con ordine.
Si parlava di stop motion o, come diceva un amico dell'ombrellone a fianco al mio, STOPEMOTION. Bene, la cosa ci pone degli inquietanti interrogativi. Possiamo chiederci se l'amico avesse chiara la grammatica inglese o se esistano davvero delle canzoni in grado di fotografare emozioni. Di fermare per un istante il sentimento e rendercelo in tutta la sua forza, dolcezza, cattiveria. Certo che esistono! Ci sono alcuni pezzi che li senti e dici "Cribbio questa è una foto, un fermo immagine non una canzone!"
Ebbene quello che vi propongo oggi è esperimento interessante: una serie di canzoni che fotografa tutti i momenti di una storia di ammmmmmmore (l'emotion per eccellenza, orsù non fate i duri!), come una sequenza di fermo-immagine di uno stop motion. Le foto in sequenza prendono vita e mostrano la cronologia spietata (come quella seguita da Michele per i suoi film spalmati su più decadi) dell'inesorabile destino delle res umanae: nascere, crescire e morire. Origine, espansione e crollo. Tutti di corsa in poltrona ragazzacci, si parte con la "STOP EMOTION baby!" playlist.
- "Il solito sesso" – Max Gazzè : "Ciao, sono quello che hai incontrato alla festa,
ti ho chiamata solo per sentirti e basta…" Max fotograga l'istante bellissimo in cui si torna a casa dopo il primo incontro con qualcuno che ci ha colpiti. Sono quei momenti in cui non si può soltanto andare a dormire, non si vede l'ora sia mattina per rivedersi, parlare di nuovo, dilatare per un tempo che si spera infinito quel momento di folle emozione. Max decide di telefonare e trova solo una segreteria ad ascoltarlo. Ma quanti sms mandati dalla porta di casa ci ricorda questo? Quanti? Tanti, tantissimi. Bravo Max! - "Love at first sight" – Kylie Minogue : la mia passione per Kylie è ben nota. Io adoro questo metro e cinquanta di classe e sensualità, ed ogni sua canzone è per me motivo di gioia ed ammirazione. Love at first sight rappresenta perfettamente il più ingenuo innamoramento: il principio, la follia, la passione, lo slancio più assoluto e totalizzante. Il momento in cui tutti pensiamo "Then there was you
And everything went from wrong to right And the stars came out and filled up the sky The music you were playing really blew my mind It was love at first sight". Stiamo insieme, sembriamo due ritardati…i cuoricini sprizzano da tutti pori: l'impero comincia la sua espansione a velocità inimmaginabile e sembra che mai e poi mai la fine possa arrivare. - "Halleluja" – Jeff Buckley (Leonard Cohen) : se le cose vanno per il verso giusto, l'innamoramento lascierà spazio all'amore. Tutto è più bello e complicato di come si immaginava, l'assoluto lascia spazio al relativo, la realtà torna ad essere meno accecante e più concreta: "I've seen your flag on the marble arch, but love is not a victory march, it's a cold and it's a broken halleluja".
- "Il cielo in una stanza" – Gino Paoli : il Gino ci offre questa bella fotografia dell'amore allo stato maturo. Il sentimento è forte e solido. Abbandonato lo slancio iniziale, Gino è felice e contento. E' la pax augustea dei sentimenti, è il raggiungimento dello status quo. Godetevelo ragazzi perchè in agguato c'è…
- "L'abitudine" – Subsonica : Beh, cribbio…dove è finito tutto? Boh, non si sa. Un giorno ci si sveglia e ci si accorge che tutto quello che ci dava gioia e felicità è solo grigia abitudine. "Come fare a dirtelo che non ci sei più dentro gli occhi miei?" Come fare? E chi lo sa! Purtroppo quello che ci sembrava meraviglioso ed eterno ha perso di senso. Scricchiolano le fondamente e comincia il declino di un solido impero.
- "Teardrop" – Massive Attack: Nonostante ci si nasconda spesso il più a lungo possibile dai pensieri più scomodi, dicendosi "No, passerà…no, non è possibile, non c'è da preoccuparsi", il momento della verità arriva sempre. "Water is my eye / most faithful mirror / Feather's on my breath / Teardrop on the fire of a confession /Feather's on my breath" insomma gli occhi non mentono e uno dei due prima o poi ha il coraggio di guardarsi allo specchio ed ammettere che il lento declino dell'impero è ora allo schianto finale. I Massive Attack ci vengono incontro con la canzone perfetta dell'addio. E' tutto finito e mentre tornate a casa in macchina potete ben identificarvi nella calda tristezza di questo pezzo, nel lento battito che accompagna l'abbandono definitivo, la caduta, la fine.
- "La quiete dopo un addio" – Franco Battiato :
"Prendi ciò che vuoi dai tuoi giardini sospesi nell'anima. Verrà un nuovo temporale e finirà l'estate, la quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli umori, come il dolce malessere dopo un addio." Il dolce malessere di un lungo attimo. Prima che ci si renda conto di ciò che è accaduto, si assapora la confusa incoerenza del sapore dell'addio. - "Suffer Well" – Depeche Mode : "Suffer well? sometimes it's hard" il magico Dave come al solito ci assiste con questa immagine perfetta del grido sordo del post-trauma. C'è chi trova una certa dolcezza nel dolore ed un certo macabro piacere nel sentirsi morire: in fondo è uno dei modi più efficaci per sentirsi davvero vivi. Incontrarsi di nuovo? Parlarsi ancora? "Something's changed and it's in your eyes Please don't speak you'll only lie". Adieu, mon amour, adieu! Da ora e per sempre.
- "Cose semplici e banali" – Afterhours : oggi le mie mani sembrano d'avorio. E' l'inizio di una nuova era anche per me. Ragazzi, tutto ormai è finito, anche il dolore è passato ed il risveglio porta con sè la sensazione di una nuova nascita. C'è finalmente calma, tanta calma e silenzio. Le battaglie sono finite ed ora è il momento di ricominciare tutto daccapo. E' il momento di frugare nel senso di confusione di un risveglio in cui qualcuno non c'è più e cercare "Cose semplici e banali per riconciliarmi con gli anni sprecati e dentro ci sei tu". Perchè nonostante tutto qualcosa rimane…"siamo alla fine ho perso l'inizio ma ho un senso in più".
- "Servi della gleba" – Elio e le storie tese : in questa playlist ho sprecato parole sdolcinate, riflessioni finto-sentimentali e mielose considerazioni romantiche. Ma parliamoci chiaramente: chi voglio prendere in giro? Tutto l'ambaradan non si fa per seguire dialettiche fasi cicliche o evoluzioni cosmiche di contrazione ed espansione…SI FA PER IL TRIANGOLINO CHE CI ESALTA!!!