Home Sweet Home
Benvenuti a tutti nella sezione musicale di Five Obstruction. Il mio compito qui, oltre che spodestare col tempo il padre-padrone e prendere il controllo assoluto della baracca, è quello di proporvi simpatiche playlist musicali coordinate alle altrettanto simpatiche playlist cinematografiche della sezione principale. Ma adesso rompiamo gli indugi, gambe in spalle e bando alle ciance: squillino i Diskman e cantino gli iPod….SI PARTE!
Per questa variazione domestico/horror voglio proporvi una playlist che vi angosci, vi tormenti e vi faccia stare male. Male, male, male. Perchè ascoltarla allora? E che ne so! Io neanche guardo mai i film horror perchè mi fanno paura! Quindi non so che diavolo di persone siate ma sappiate che secondo me siete strani. Strani, strani, strani.
- BitterSweet Home – Limp Bizkit: inserire in questa playlist “Home sweet home” dei Motley Crue sarebbe stato davvero troppo banale. Però la tentazione ce l’ho avuta. Ed allora per salvare capra e cavoli mettiamo questo bel mash-up dei Limp “ragazzi con i pantaloni larghi ma le chitarre distorte” Bizkit. Il testo del brano heavy sulle arie di Bitter Sweet Symphony. Da sentire!
- Perfect Day – Lou Reed: Cosa c’è di più rassicurante di un giorno perfetto? Quale tremendo pericolo si può celare dietro un pomeriggio passato a bere Sangria e a dar da mangiare agli animali allo zoo? Forse cadere ubriachi nella fossa delle tigri. Questo pezzo nonostante l’apparenza contiene un livello di paranoia che ben si sposa alla sottile violenza psicologica e perciò: rabbrividete!!!
- No Speech – Kruder&Dorfmeister: Non parlare, sono intorno a noi. Senza un rumore….sono già dentro casa!
- Voodoo People – The Prodigy (Pendulum rmx): Alle volte le canzoni esprimono violenza. Alle volte le canzoni esprimono molta violenza. Alle volte ascolto Voodoo People. Un pezzo in cui vengono unite la furia cieca alla fredda pulizia del suo suono sintetico. Orrore puro.
- Dead Bodies – Air: un’ansia evocativa, cori demoniaci. Una canzone che è una corsa, senza ciclicità, una corsa verso la salvezza. Il pezzo geme come affannato: qualcuno alle spalle sta arrivando.
- No Surprises – Radiohead: Un carillion che suona e…che bella casetta! E Che bel giardino! Ma, lo sappiamo tutti, sotto sotto si cela qualcosa
- Home – Depeche Mode: Per l’happy ending (ce ne sarà almeno uno di tutti sti film che finisce bene, no?) non può mancare questo pezzo domestico. Grazie di avermi portato a casa, finalmente, davvero.
- Vera Lynn – Pink Floyd: la canzone angosciosa per eccellenza. Un estratto ansiogeno dall’ansiogenissimo The Wall. Breve, inquietantemente facile e terrificante. Capolavoro.
- Tequila! – Chuck Rio: Forse non ha senso. Però immaginare qualcosa di terrificante che accade mentre un sassofonista sbronzo grida incessantemente “Tequila!” mi fa una paura matta.
- Piccola Ketty – Pooh: Immaginate un po’: è tutto finito, avete affrontato l’incubo, la violenza, la violazione del più intimo dei propri nidi e, in fondo in fondo, l’avete presa pure bene. A questo punto cosa può davvero mettervi di cattivo umore? Semplice, i Pooh!