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Stalking

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1 - Moscow Zero
2 - Stalker
3 - The tracker

La vita è ricerca. E non lo dico solo per le mie discutibili scelte professionali all’interno dell’università italiana, ma perché il ricercare è insito natura umana, nei suoi risvolti più intimi, abbiamo la tendenza a non accontentarsi mai di quello che si ha. Si desidera sempre qualcosa in più, o che sembra per noi “di più”, ma in realtà è solamente “altro”. E spesso è talmente altro da essere per noi irraggiungibile: quante volte abbiamo desiderato quello che non possiamo avere solo per questo motivo? E cosa succede quando questa ricerca viene resa possibile anche se lontana dalle nostre possibilità? Quando c’è una guida che ci scorta in un territorio che non conosciamo? Il gioco di questa settimana indaga questa particolare situazione, conscio di essere una misera pedina dello stesso gioco: un’esplorazione del mondo del cinema sotto la guida di uno strano e infarfallinato figuro capovolto.



1 - Moscow Zero

La schiera di recensioni negative che accompagnano questo film me lo ha reso ancora più gradevole. Questa storia di discesa progressiva nei cunicoli e nei sotterranei di Mosca, a patto di riuscire a passare sopra a quei due o tre difetti con un po’ di sospensione dell’incredulità, è in grado di regalare emozioni forti e coinvolgenti. Tali difetti sono una resa degli effetti speciali veramente povera (penso agli scheletri umani palesemente di gomma e ad altro) e alcune banalità pacchiane e totalmente gratuite comprese nella sceneggiatura (il bacio tra il prete e la guida).
Ma i pregi li sovrastano nettamente. La fotografia, che vira su colorazioni molto accese e riprende le scelte scenografiche ultra claustrofobiche di The descent, è straordinariamente efficace nel comunicare paura e angoscia. E’ un cinema della tensione più che dello spavento, con poco sangue mostrato e molto suggerito. La ricerca del proprio mentore da parte di un sempre grandioso Vincent Gallo è qualcosa che mette prima di tutti in gioco noi stessi. Perché quando si decide di schierarsi, di voler bene a qualcuno o di prendere semplicemente posizione bisogna essere consapevoli che la nostra scelta non è mai indolore. E’ prendersi un rischio e accettarlo che concede dignità alle nostre azioni. Anche quando il prezzo è fronteggiare l’ingresso dell’inferno.
Film del 2006 è, a quanto pare, in uscita in Italia anche se non ho trovato notizie più precise. Non lasciatevi ingannare dal nome di Val Kilmer posto per primo nei credits: la sua presenza è più simile a un cameo che a un vero ruolo attivo.

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Voto (3/5):


2 - Stalker

Stalker è un’opera come se ne vedono poche in giro. E’ un’opera esigente, richiede l’impegno e il mettersi in gioco dello spettatore, esattamente come la guida che è in grado di prendere i personaggi/spettatori per mano e di trasportarli dentro una Zona misteriosa, dentro il proprio animo. La promessa è quella di uno sconosciuto qualcosa in grado di esaudire i desideri più reconditi che abbiamo.

La guida chiede molto in termini di attenzione ed obbedienza. I personaggi, talmente svestiti delle proprie peculiarità da diventare vere e proprie maschere che rappresentano filosofie di vita, devono ubbidire a questo stalker. Così come lo spettatore è piegato a uno spettacolo di estenuante bellezza, una natura poetica che dilaga per tutte le tre ore di durata del viaggio dentro all’Uomo. E ci suggerisce che è stupido desiderare che basti un qualcosa che metta a posto la nostra vita con un tocco. La felicità facile non esiste, c’è solo da rimboccarsi le maniche. Anche perché non siamo sicuri di ciò che è nascosto nelle pieghe del nostro animo: potrebbe esserci qualcosa che non ci piace.

Se si presta un po’ di attenzione a ciò che viene detto si capirà che questa recensione non è altro che un riassunto del film, un vademecum troppo sintetico (in entrambi i sensi: breve e di materiale artificioso e inerte) a quella che chiamo una “guida dell’Anima”. Perché il cinema di Tarkovskij è così: non c’è niente da capire realmente, c’è soltanto molto da vedere. Ma le risposte sono tutte lì. Si arrabbiava Tarkovskij quando gli chiedevano cosa rappresentasse la Zona: la Zona non rappresenta niente, è.

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Voto (5/5):


3 - The tracker

La ricerca che anima i personaggi del film di Rolf de Heer è una ricerca di giustizia. C’è un aborigeno fuggiasco, reo di aver ucciso una donna bianca. Ma la ricerca della giustizia bianca non può vivere senza una guida aborigena del luogo, senza la quale il manipolo di giustizieri non saprebbe muovere un passo. Come nello Stalker di Tarkovskij anche in questo caso non c’è bisogno di nomi per i personaggi: essi sono maschere che rappresentano un modo diverso di concepire vita e giustizia.

La guida non è affatto uno sfondo, un qualcosa di necessario ma invisibile e a sua volta insensibile. E’ il perno su cui ruota la vicenda con la sua scaltrezza e sottomissione, il suo sopportarne sornione ciò che gli si para davanti. Sia essa l’ingenuità tipica di chi è appena entrato nel mondo e non sa come funziona e pensa di poter risolvere i problemi in maniera oggettiva. O sia anzi la ferocia razzista del genocidio degli aborigeni, rappresentato non mediante azioni recitate ma con affascinanti dipinti che ne raffigurano i momenti più atroci.

”Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere” diceva Wittgenstein. E capire quando non si può capire (e quindi agire secondo la nostra nozione di giustizia) non è segno di debolezza. Imporre dall’alto una presunta (e presuntuosa) giustizia oggettiva è sciocco. Si rischia solo di creare frustrazione e odio anche in chi ti trasporta al sicuro in mezzo al deserto australiano, dove da solo non dureresti un metro.

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Voto (4/5):




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  • Ma cosa diavolo è una variazione?

    Una variazione è un insieme di film che rispettano le condizioni (ostacoli) posti dalla variazione. Ciascun film viene recensito dal punto di vista della singola variazione. Per questo un film potrebbe far parte di una o più variazioni ed essere pertanto recensito più volte.

    E proprio a questo serve l'archivio film in cui trovate tutti i film recensiti con elencate tutte le recensioni che gli sono state dedicate