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Michele mi ha ormai abbandonato da qualche settimana ed io, il vostro povero Damiano, mi ritrovo solo, sconsolato e senza più una guida precisa. Tutte le certezze di questo bel sitarello infatti stanno crollando inesorabilmente di fronte ad un incolmabile e spiazzante vuoto di potere. Tutto sembra strano, straniero e distante. Sono confuso e i miei pensieri sembrano solo un vortice autoreferenziale di pensieri sui pensieri. Ma all’improvviso una mano mi viene tesa, una mano proveniente direttamente dalla chat di Gmail ma che puzza della birra irlandese di Boston, USA. Una mano familiare e sudaticcia, insomma la mano del boss in persona che, vedendomi così disorientato e spaventato, decide di farmi sentire a casa e mi chiede l’ennesima, la solita, la classica, la tradizionale, la sfrangimaronica, la retorica, l’autorefenziale, la milionesima…META PLAYLIST! Dopo avervi propinato il Myse en Abime in ogni salsa, questa volta andiamo dritti al sodo e vi parliamo di musica che parla di musica! Ma stavolta voglio esagerare: musica che parla del fare musica con descrizioni che parlano del fare descrizioni! Ritorna il tormentone metamusicale e stavolta è all’ennesima potenza…una metaplaylist su canzoni metamusciali…altro che abim!
- Tra palco e realtà – Ligabue: a me Ligabue non piace per niente.
Scrivere di cantanti che non piacciono è sempre bello ma è noioso perchè
poi sai che quella canzone, nel riascoltare la playlist, dovrai
sentirla. E insomma Ligabue è noiosissimo, fa sempre la solita canzone
da interista lamentoso di centro-sinistra. Ed essendo io un lamentoso
interista di centro-sinistra non lo posso compatire. Ma l’Inter non è
più la squadra da eterni Wile E Coyote che era, Berlusconi e Fini
litigano come Mastella e Prodi ai bei tempi e i gatti cominciano ad
amare i cani. No, non c’è niente da fare proprio non mi piace Ligabue,
molto meglio Vasco Rossi, più vero, più umano, più ganzo. Abbasso
Ligabue. Abbasso scrivere di cantanti noiosi. - It’s a long way to the top (if you want to rock and roll) – AC/DC: le canzoni rock facili facili sono un po’ la panacea di quando non si hanno canzoni rilevanti da inserire. Questa canzone l’avrò sentita due volte in vita mia ma il titolo mi è rimasto sempre impresso. Ovviamente ho dovuto ricontrollare su Google se il testo avesse davvero a che fare col mondo della musica perchè non ne avevo la più pallida idea.
- Cantautore – Edoardo Bennato: è bello scrivere di canzoni che gli altri playlistari in giro per la rete non metterebbero mai in una playlist. Loro hanno sicuramente molti più lettori e sono molto più bravi di me ma sono così noiosi! Tutte canzoni indie alla moda (sono alla moda perchè non lo sembrano, il trucco è questo) di qualche semisconosciuto gruppo inglese di ventiduenni. Oppure ci sono quei playlistari “duri e puri” che “se la canzone non è di almeno 30 anni fa, non ci sono 3 assoli di chitarra e non viene ripetuta la parola rock nel testo almeno sei volte fa schifo”. Insomma i playlistari alla Ringo di Virgin Radio. E così in questo panorama desolante piazzare nella mia playlist una bella canzone italiana di uno dei cantautori più geniali, sottovalutati e digraziati (per come si è ridotto!) della musica italiana fa sentire davvero dei giusti!
- Celebrity Skin – Hole: è necessario comunque sottolineare che ogni tanto si deve pensare anche ai propri ascoltatori. E quindi alle volte la mia verve e la mia voglia di stupire devono venire a patti con la produzione di un risultato finale che sia ascoltabile. Perciò è bene infilare nella playlist almeno un paio di canzoni godibili e di facile ascolto. Quelle canzoni che sono sicuro renderanno felici i miei ascoltatori davanti alle casse del pc. Tipo questa.
- It’s only rock and roll (but I like it) – Rolling Stones: ci sono canzoni che si inseriscono completamente a caso, sperando che c’entrino qualcosa col tema della playlist. Di solito si va a intuito col titolo…
- Anyone can play guitar – Radiohead: non c’è cosa più bella per un rompiscatole critico di poter sbattere in una playlist una canzone brutta di un gruppo bravissimo. Perchè puoi demolire la canzone ma poi parlare bene del gruppo e, così, non fare la figura del noioso intellettuale ipercritico. Questa canzone dei Radiohead fa veramente cagare e il testo fa schifo, ma loro sono molto bravi. Visto che funziona???
- Una città per cantare – Ron: alle volte arrivo alla fine che ho due canzoni dementi da inserire. Il tormentone ne prevede una sola ma alla fine ogni tanto uno strappo alla regola si può fare e nessuno si lamenta.
- Il rock and roll – EelST: trovare la canzone finale per il tormentone de “L’ottava canzone stupida” è sempre facile. Io conosco un sacco di canzoni stupide. Inoltre quando capita, come in questo caso, che la canzone stupida sia pure azzeccata perchè in tema con l’argomento, ciò mi rende davvero un playlistaro felice. Pensare di citare una canzone metamusicale sui generi musicali in una metaplaylist in cui parlo di playlist è una delle metagioie più autoreferenziali della mia vita. Ora vi lascio, tra venti minuti ho lo psicanalista. Bau!