Guido
Cercare qualcosa in posti sperduti senza una guida può essere pericoloso. Io ne so qualcosa, difatti mia madre mette sempre tutto dove non deve: una volta mi sono trovato i quaderni con gli appunti dentro le scatole da scarpe nell'armadio. Li ho cercati per ore nei peggio posti. Ma ricordo anche una bella frase di un libro di Sepulveda che, citando una canzone popolare cilena, diceva "Due estremi ha la strada, e a tutti e due c'è qualcuno che aspetta". Ecco in casi come questi si sente il profondo bisogno di uno Sherpa interiore o esteriore (?) che ci prenda per mano e ci aiuti a scalare le montagne sacre dei nostri cuoricini. Quindi per la playlist di questa settimana vi propongo una serie di canzoni sullo smarrimento e sul ritrovamento di se stessi, sulle guide e sui cammini, sulle lunghe strade e sui brevi marciapiedi zeppi di strane signorine insolitamene disinibite e discinte.
- "La cura" – Franco Battiato : Francone nostro vi prenderà per mano e, smarrendosi nei campi del Tennessee, sarà la vostra guida sopra fallimenti, ipocondrie, sbalzi d'umore e turbamenti. Beh, cosa volere di più dalla vita?
- "Dove si va da qui?" – Afterhours : alle volte smarrirsi è più facile di quanto si pensi. Il paranoico ma saggio Manuel Agnelli ci ricorda proprio che "Sapere sempre dove sei, ti può smarrire". Ebbene si, guardarsi deeeeeeeeentroooo alle volte è come guardare in una giungla inestricabile. Alcuni ci vedono anche i gorilla e Tarzan, pensate un po'.
- "Lost in the supermarket" – The Clash : ma dove saranno mai finiti Strummer e compagni? Al cellulare non rispondono, a casa non c'è nessuno e sono in stato "assente" su MSN. Stai a vedere che si sono persi nel consumismo! Ebbene si, tra le raccolte punti del supermercato più vicino, i poveri Clash hanno perso l'orientamento. Ma chi li tirerà fuori di lì? MA CHE DOMANDE SONO SIGNORI!? IL RIOTTOSO R'N'R!!
- "Oh my god" – Kaiser Chiefs : questa canzone, diventata inno dei tifosi del Leeds in trasferta, ci narra le vicende di questi ragazzotti inglesi lontani da casa "Oh my God, I can't believe it: I've never been this far away from home!". Come faranno? Chi li guiderà a casa? La donna amata? La nostalgia degli affetti? La polizia perchè hanno esagerato con le birrette? Boh!
- "Heartbeats" – The Knives : e se la guida venisse dall'alto? Se chiamassimo qualcuno da lassù a darci una mano? No, non sarebbe abbastanza per me in questo momento. Così dicono questi deliziosi scandinavi (vi consigliamo anche la versione acustica di Jose Gonzales) dalle sonorità radical-truzzo e dai testi enigmatici. Negli annali la strofa: "Both under influence/ we had divine scient / to know what to say / mind is a razor-blade".
- "Orfeo" – Carmen Consoli : e siamo a tre canzoni italiane! Siore e siori rivoluzione! D'altronde le norme FIFA per gli anni a venire impongono autarchia, e noi ci adeguiamo. E allora vediamo di rivitalizzare i vivai e, anche se Miss Consoli non è più propriamente una ragazzina, concediamole l'onore di far parte della grande famiglia di Exit Music. In questo bel pezzo ispirato alla mitologia Greca, la Carmen si immagina come una bendata Euridice, guidata fuori dagli inferi dall'amato Orfeo. Metafora notevole dell'abbandono amoroso dell'uno nell'altra (o viceversa) e del difficile cammino dell'ammmmmore tra tentazioni e voglia di guardarsi indietro, questa canzone è proprio bella (e questa frase è la chiusura più stupida mai scritta per commentare un brano).
- "Only when I lose myself" – Depeche Mode : "Its only when I lose myself in someone else That I find myself" questo paradosso chiude la nostra playlist: e se la guida che ci può condurre fuori dallo smarrimento fosse proprio lo smarrimento stesso? E' così necessario ritrovare la strada o è preferibile perderla con serenità? Dave Gahan da bravo puttaniere ritrova se stesso nella figa. Beato lui!
- "Portami a ballare" – Luca Barbarossa : Barbarossa, alla sua veneranda età, non trova niente di meglio di farsi guidare in balera dalla mamma. Un viaggio non propriamente avventuroso, eh?. Oddio dipenda dalla balera. Comunque il buon Luca, alla madre che probabilmente lo manda a cagare, rivolge un'accorata supplica "Dai mamma dai…". Ci teniamo ad inviare un messaggio alla succitata madre: "il tuo utero ci ha condannato a Barbarossa, ora portatelo in giro e soffri un po' anche tu".