Colour me Shakespeare
Ebbene sì. Già la sola parola “indie” vi fa capire che ancora una volta Damiano è stato lontano dai lidi playlisteggiari e qua tocca metterci una pezza. Non ce la mette totalmente il vostro buon Michele, perché il 90% del merito di questa playlist va di sicuro alla nostra magica Maghellonora. Vediamo come se l’è cavata, chissà che non si ritagli uno spazio anche lei su queste pagine…
Si tratta dunque di rileggere e riraccontare Romeo e Giulietta usando il rock e i suoi derivati. Compito bizzarro, vediamone lo svolgimento.
- Too much love will kill you – Queen. Eh si caro Romeo. Ti vediamo all’inizio struggerti d’amore per una ragazzetta qualsiasi. E’ bello farsi cullare dai sentimenti come una barca in tempesta, ma stai attento al timone che “il fuoco è bello sì, ma brucia” (citazione incrociata).
- Lilian – Depeche Mode. Ed eccoci qua. Il danno è fatto. “Oh, Lilian Look what you’ve done You’ve stripped my heart Ripped it apart”. Il bel Romeo è stato catturato da quei due begli occhioni e non capisce più niente. E uccide.
- Follow the map – Mono. Il danno è fatto, no excuses. Adesso l’unica cosa da fare è seguire il piano, un tessuto fatto con cura da una mente più fredda e matura.
- Samskeyti – Sigur Rós. Si parla di freddo e maturo, come dei volponi islandesi quali sono i Sigur Ros. L’atmosfera è tesa e tutto può andare storto da un momento all’altro. Ma questa musica paradisiaca suggerisce che tutto andrà bene.
- Feeling good – Muse. E tutto va bene infatti. Romeo e Giulietta coronano il loro sogno d’amore e prima di scappare via sembra tutto così perfetto. “It’s a new dawn, it’s a new day, it’s a new life. And I’m feeling good”.
- The scientist – Coldplay. Ma i nostri innamorati ora sono soli e lontani l’uno dall’altro. E si struggono per questa lontananza. “Nobody said it was easy It’s such a shame for us to part. Nobody said it was easy No one ever said it would be this hard”.
- Abitudine – Subsonica. E alla fine qualcosa va storto davvero. Incomprensioni e lacrime.
- Farewell/Goodbye – M83. E quando tutto finisce non c’è neppure tempo per un ultimo addio. Infrango così la regola di questa sezione che prevede un’ultima faceta canzone italiana, ma d’altronde la tragedia del soggetto non lascia spazio al riso. Sipario.